Hillary vincente ma solo grazie al pessimo Trump

Qual è il migliore alleato di Hillary Clinton nella corsa alla Casa Bianca? Beh, non ci vuole certo Nostradamus per indovinare la ventura. La risposta è univoca: Donald Trump. E chi se no? Grazie al candidato ufficialmente nominato dai repubblicani, stiamo assistendo, in diretta, al suicidio di massa del Partito dell’Elefante. Che, per non smentire il suo marchio storico, si è indirizzato verso il pachidermico miliardario, spiccio di modi e di lingua e forse un po’ lento di neuroni. Avessero scelto uno che vende hot dog col carrettino all’angolo, i conservatori americani avrebbero moltiplicato le loro chances di vittoria.

Sì, perché Hillary sta proprio sullo stomaco (è un eufemismo) a mezz’America, anche a quella “democratica”. Chiacchiere? No, numeri. Andando a leggere in modo disaggregato il sondaggio proposto ieri da Fox News (Hillary in vantaggio di dieci punti sul totale dei votanti) si intravedono i veri motivi di questo “trend”, rafforzatosi improvvisamente nonostante che la moglie di “CiccioBilly” sia diuturnamente inseguita dagli scandali. “Elementare, Watson”, avrebbe detto Sherlock Holmes mentre risolve l’ennesimo “giallo”.

Nel caso specifico, ogni volta che Trump apre bocca (nel senso che straparla), Hillary guadagna punti. Insomma, il miliardario-energumeno è, o di riffa o di raffa, individuato dalla maggioranza degli elettori come uno che si mette le buone maniere sotto i piedi, che non ha rispetto per gli altri e che non possiede l’esperienza necessaria per occupare lo Studio Ovale. Ma Hillary non scherza nemmeno, in quanto a indici di “simpatia” (al rovescio). Pensate che nello stesso sondaggio Fox, il 61% degli intervistati la ritiene “disonesta”. Punto.

In ogni caso stiamo freschi. Se il palazzinaro-coatto dalla chioma fosforescente viene visto come un piazzista di batterie da cucina e corredi, la signora dalla lacrimuccia facile è inquadrata come “Mrs. lingua lunga e biforcuta”. Non proprio il massimo, perché il prossimo Presidente Usa si guadagni la devozione e il rispetto del pianeta. Dopo avere ricordato ai nostri lettori che il punteggio “overall” conta relativamente (per la regola dei voti Stato per Stato, in cui chi perde per quattro schede perde tutto), occorre anche ribadire che ancora è troppo presto per dire come spirerà il vento a novembre.

Per Fox News, Hillary pesca abbondantemente nel serbatoio di voti che fu di Obama (donne, giovani, neri e ispanici). I bianchi, invece, in maggioranza sono per Trump, compresi quelli che hanno un’istruzione limitata (e che forse per questo lo capiscono meglio). Dove il “Palazzinaro de noantri” spopola è, invece, tra i veterani di guerra (53 a 39 per cento). Inoltre, vi potrà sembrare strano, ma il 12% dei repubblicani voteranno per la Clinton (ritenendo Trump un’offesa al buon senso), mentre solo il 5% dei democratici più avvelenati contro la signora sceglierà Trump.

L’ultima nota disaggregata del sondaggio Fox, però, dovrebbe fare accendere la lampadina rossa sulla consolle di Hillary. Il candidato repubblicano, infatti, vince (41 a 33) tra gli “indecisi”. Cioè in quella fascia magmatica di elettori, che si restringe e si allarga a macchia d’olio a seconda di come soffia il vento. Tre mesi sono un’eternità. Trump è quello che si vede (difficile possa fare di peggio), mentre Hillary, dati i trascorsi, è più a rischio di finire nel tritacarne mediatico di qualche scandalo.

Soprattutto per i ruoli che ha ricoperto (moglie di un ex Presidente, Segretario di Stato, competitor belluina e senza scrupoli di Obama alle Primarie del 2008). Oltre a qualche bella pelliccia e a una raffica di eleganti tailleur, “Mrs. Disonestà” potrebbe nascondere nell’armadio qualche battaglione di scheletri che aspettano solo di essere riesumati. Magari da quel 37% di democratici (sempre dati Fox) i quali pensano che la signora abbia truccato le Primarie, facendo il bidone a Sanders.

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