Usa, rabbia nera e armi libere, tirassegno sulla polizia

Gli Stati Uniti delle armi libere per tutti continuano a pagare il prezzo della loro follia anche legislativa. Le armi facili, una polizia che spara e ammazza troppo facilmente, soprattutto sospetti afroamericani. E alcuni neri d’America, arrabbiati e certamente fuori di testa, con le loro armi facili iniziano a fare tirassegno sui poliziotti bianchi. Accenno di terrorismo razziale che rischia di sconvolgere il Paese in piena campagne elettorale presidenziale su cui incombe già la minaccia Donald Trump.

È accaduto a Baton Rouge, in Louisiana. Una vera e propria imboscata contro gli agenti non lontano dal quartier generale della polizia. Almeno tre gli sparatori, dicevano i primi accertamenti, quindi atto terroristico vero e proprio. Uno di loro è morto e due venivano segnalati in fuga. Ma ora la polizia cerca di minimizzare. A sparare, con un fucile d’assalto, sarebbe stato un uomo solo, Gavin Eugene Long, afroamericano di 29 anni, di Kansas City, in Missouri, ucciso nello scontro a fuoco.

L’uomo era un ex marine ed aveva lasciato il corpo con tutti gli onori nel 2010. Anche il killer dei cinque ufficiali di polizia di Dallas era un ex militare nero, Micah Johnson, riservista che aveva combattuto in Afghanistan. Il presidente Obama descrive l’attacco contro la polizia a Baton Rouge come “codardo e riprovevole” e cerca di mettere un freno parlando soprattutto alla comunità afroamericana. “Gli attacchi alla polizia sono attacchi a tutti noi. Dobbiamo mettere fine a questa violenza senza senso”

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro