
Tra allarme e allarmismo, notizie che rimbalzano in più lingue sul web. «Weird things are happening in the Mediterranean Sea». “Strane cosa stanno accadendo nel Mediterraneo”. Davvero strane. «Almost simultaneously three countries in the Mediterranean have closed their airspace and territories for aircraft departing from Libya». Quasi contemporaneamente in tre paesi -Italia, Malta e Grecia- hanno chiuso il loro spazio aereo e i loro territori per gli aerei in partenza dalla Libia”. Strano davvero, anche se tutto da verificare. Se aggiungi l’interrogativo di partenza: «Imminent Intervention?», la preoccupazione si giustifica.
Proviamo a cambiare lingua per vedere se cambia la musica.
«L’opération de L’OTAN en Libye est-elle imminente?». No, anche in francese suona male, e in più, cita tra le fonti, l’agenzia RIA Novosti, che è cosa russa, molto russa.
Cosa sta accadendo davvero nel Mediterraneo?
Ritorniamo alla notizia di partenza che si stanno rimpallando diversi siti che si occupano di strategia e di intelligence nel mondo. Credibilità non assoluta, ma da tenere sempre d’occhio.
“Quasi contemporaneamente in tre paesi del Mediterraneo hanno chiuso il spazio aereo e sorvolo per gli aerei in partenza dalla Libia. Le eccezioni sono poche e riguardano il trasporto di militari e di sfollati. Contemporaneamente sono in corso tre esercitazioni NATO, ma la chiusura dello spazio aereo ha direttamente poco a che fare con questo. Il primo paese a chiudere il suo spazio aereo per gli aerei in partenza da Libia è stata l’Italia, seguita da Malta. Oggi [ieri, ndr] è stata la volta della Grecia. Tutti e tre importanti paesi Nato”.
Gli annuncia di chiusura delle spazio aereo in realtà sono diversi per i tre Paesi, ma si sovrappone e coincide da ieri, 25 maggio all’8 agosto 2016.
Che diamine sta accadendo sui nostri cieli da adesso all’inizio d’agosto?
Perché la Grecia, l’Italia e Malta hanno bisogno di chiudere il proprio spazio aereo e territori ad aeromobili in partenza dalla Libia?
Sopra il ‘Νοtam’ italiano (Avviso ai piloti) di chiusura ‘Flight information zone’ (FIR) per i voli libici aerei. Tutti i voli della Libyan Air Force sono proibiti. Anche le FIR greche e maltesi sono chiuse.
Va detto che il divieto di sorvolo per l’Italia, chiesto dal ministero dell’Interno, è in vigore dal 2014.
Torniamo ai dubbi in inglese.
«Is there something the NATO allies have on their mind? Or the NATO itself? Something like an imminent intervention against Libya?».
Che poi vuol dire, cos’hanno in testa questi della Nato, mica stanno preparando un intervento contro la Libia?
E la virtù del dubbio, ripesca le dichiarazioni del presidente americano Obama e del segretario Nato Stoltenberg di aprile quando avevano parlato di un possibile aiuto la Libia per affrontare il califfato islamico.
Probabile allarmismo, da verificare, se non vera e propria disinformazione.
Il sito web di notizie OnAlert.gr osserva che già dal 17 maggio è in corso l’esercitazione NATO “Phoenix espresso 2016” al largo dell’isola di Creta.
Una esercitazione Nato forse maliziosamente vicina alle posizioni strategiche russe in Siria e nel porto di Tortus?
A pensar male su certe questioni non è neppure peccato.
Ed anche la traccia della notizia, rimbalzo dopo rimbalzo, porta verso est.
Ovviamente il pensar male vale in ambedue di direzioni.