Portogallo, un tram chiamato desiderio

Foto di Bruno Zanzottera e testi di Bruno Zanzottera tratte dal web magazine www.travelglobe.it
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Foto 1. Il celebre tram 28 si arrampica sferragliando negli stretti vicoli di Lisbona.

Foto 2. Panoramica sul popolare quartiere dell’Alfama con la chiesa di Santo Estevão, dal Miradouro de Santa Luzia.

Foto 3. Gli elètricos e le funicolari sono uno dei tratti caratteristici di Lisbona. Impossibile immaginare la città senza i vecchi tram che l’attraversano da una parte all’altra, lungo le stradine che dal popolare quartiere dell’Alfama conducono verso il Bairro Alto. Stradine tanto strette da lasciare pochi centimetri tra i mezzi e le abitazioni. Gli elètricos sono anche il mezzo preferito dai ragazzi di Lisbona che si aggrappano all’esterno, per farsi trasportare gratuitamente da veri ‘portoghesi’.

Foto 4. Cova da Moura è una vera e proprie enclave afro nella periferia lisboeta, a pochi chilometri da Benfica, il quartiere reso famoso dallo stadio dell’omonima squadra di calcio. Con il treno ci si arriva in dieci minuti, partendo dalla stazione del Rossio (si scende a Santa Cruz – Damaia). Negli anni ’70 era un barrio senza acqua ed energia elettrica, arrivate solo nel 1990. Oggi ci vivono circa 8000 persone: più del 60% sono capoverdiani, gli altri portoghesi o di altre ex colonie africane. La metà degli abitanti di questo quartiere ha meno di 20 anni e i loro idoli sono Bob Marley e Tupac Shakur, i cui ritratti campeggiano in enormi murales piazzati agli ingressi del quartiere.

Foto 5. Lisbona si sta affermando come una delle metropoli più ricercate da parte dei giovani artisti dei graffiti. La municipalità ha dedicato loro grandi spazi per esprimere la propria arte. I turisti e i cittadini di Lisbona che salgono lungo la funicolare da Gloria, che collega la città bassa con il Bairro Alto, si trovano di fronte alla Galeria de Arte Urbana, dove grandi pannelli vengono periodicamente rinnovati dagli artisti della bomboletta spray come fossero scenografie teatrali. Il progetto Crono ha commissionato a vari artisti la copertura di intere facciate di palazzi in stato di abbandono con giganteschi graffiti.

Foto 6. Scendendo una scalinata dai muri ‘affrescati’ per omaggiare il fado, si arriva a quello che era l’antico Mercado Chão, e che oggi è un parcheggio molto particolare. Per dipingere le pareti del garage la municipalità ha chiamato 5 artisti di strada che hanno dato libero sfogo alla propria creatività.

Foto 7. Se andate di sabato sera a Cova da Moura troverete strade piene di bracieri su cui si grigliano spiedini di pollo e frattaglie di maiale. La sensazione di trovarsi tra Angola e Guinea Bissau è fortissima. Nei bar improvvisate orchestrine mischiano vecchie coladere importate da Capo Verde con del funky senza tempo.

Foto 8. Tirare l’alba, tra un piatto di cachupa (fagioli, miglio e piccoli pezzetti di pesce o di carne) e un bicchiere di succo di tamarindo, cullati da una morna o da un rap creolo, equivale ad avere la conferma definitiva che la Lisbona odierna non è solo fado e baccalà.

Foto 9. Lo Chapitò è un progetto socio-culturale che si autodefinisce “uma retaguarda cultural e uma vanguarda humanista”. Ideato da Teresa Ricou, un’artista nota con il nome del personaggio che ha creato, il pagliaccio Tetè, lo Chapitò ha sede in un palazzo dell’800, che in passato ha ospitato il carcere minorile di Lisbona. L’idea iniziale di Teresa era quella di recuperare i bambini dalla strada e portarli in un posto dove ci fosse cultura e istruzione, anche sotto forma di gioco. Oggi, per il suo essere molte cose, è un posto difficile da definire: centro di formazione, scuola di circo, biblioteca, bar, un grande ristorante con due terrazze esterne e uno spazio interno, dove si può cenare a lume di candela.

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