Internet ci rende più stupidi? «Generazione Wikipedia»

Dobbiamo arrenderci alla “generazione Wikipedia”? Lo studio prende il tempo di un click o poco più. La capacità di analisi non viene coltivata, e neppure la memoria. I ragazzi si affidano a sintesi già elaborate, senza controllare le informazioni. Mauro Masi ha pubblicato “Internet ci rende più stupidi?”. Prendiamo i suoi dati: l’84% degli italiani tra i 15 e i 24 anni ha un cellulare di ultima generazione, e risultano connessi più di 15 ore al giorno. Da anni l’uso del web a fini di studio è triplicato, arrivando al 34%; nei ragazzi dai 13 ai 16 anni si arriva al 43%. Il 66,8% degli alunni italiani usa il pc in orario scolastico; il 28,8% usa internet per fare i compiti a scuola, il 49,1% per farli a casa. Tutti a compulsare avidamente Wikipedia. Skuola.net afferma: agli ultimi esami di maturità il 14% (uno su sette) ha copiato usando lo smartphone. “Maturi” a suon di click.

Guai sempre più seri per l’ex sindaco Marino. I reati che gli vengono contestati (peculato, falso e truffa) sono pesanti dal punto di vista giudiziario. Marino continua a negare, ma è smentito dal ministero dell’Interno. I giornalisti che svelarono le cene “istituzionali” del sindaco (con moglie e amici) vengono da lui definiti pennivendoli. Ma il bugiardo era lui, il sindaco.

Tentato suicidio di una dodicenne a Pordenone: tormentata da due ragazzi, un italiano e un bosniaco, che le ripetevano “non vali niente, suicidati, sei sola, non ti vuole nessuno, ti faccio odiare da tutta la scuola, sei bruttona, sfigata, fogna”, e a una ragazzina figlia di immigrati le parole più gentili erano “puzzi, sei spazzatura”. Al pubblico ministero la dodicenne ha raccontato queste cose. La preside sotto inchiesta: sapeva dei bulli ma non ha fatto nulla. Il Bastian è senza parole: per la preside. Irremovibile?

Napoli. Otto ragazzi, dai 12 ai 14 anni, si divertivano a colpire le auto che passavano sotto un ponte, rompendo i parabrezza e altro. La polizia li porta al commissariato, e subito scatta la difesa dei genitori: “Paghiamo il danno, lasciateli, sono ragazzi, è un gioco, lo abbiamo fatto tutti a quell’età”, chiedendo di rilasciarli subito. Il Bastian avrebbe acconsentito: a patto di liberare i figli e mettere dentro i genitori. L’unico modo, forse, di far capire qualcosa ai figli.

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