
Una provocazione da cancellare subito. Tanto da convincere le autorità inglesi ad inviare un gruppo di poliziotti per coprire l’ultimo murale di Banksy, lo street artist londinese che ha denunciato il lancio di lacrimogeni da parte della polizia francese all’interno del campo profughi di Calais, ribattezzato la “Jungle”. Tanta solerzia per evitare ulteriori imbarazzi alla Francia – il disegno è apparso infatti davanti all’ambasciata francese a Londra -, che sulla gestione dei migranti sta collezionando una serie interminabile di figuracce.
Ma se il governo di Hollande rischia la faccia, le migliaia di richiedenti asilo che sperano di raggiungere l’Inghilterra passando dalla Francia si giocano qualcosa di più prezioso: la pelle.
Nella “giungla” di Calais sono rinchiuse circa 4.500 persone. Durante l’operazione di sgombero tra il 5 e il 6 gennaio gli agenti antisommossa hanno usato gas lacrimogeni, granate assordanti e proiettili di gomma. Circostanza negata dal portavoce della polizia, smentito però da un video girato all’interno del campo. Nel filmato che vi mostriamo si vede una pioggia di lacrimogeni che cade sui migranti.
Banksy ha inserito questo video nel disegno attraverso un codice QR che rimanda alle immagini caricate su YouTube.
Il graffito raffigura la triste Cosette, celebre personaggio del romanzo I Miserabili di Victor Hugo. La ragazzina coperta di stracci ha le lacrime agli occhi. È avvolta da una nuvola di gas che esce da una bomboletta a terra. È il CS, il gas lacrimogeno usato dalla polizia nelle faccende di ordine pubblico. Sullo sfondo il tricolore francese.
Tentare di oscurare il murale è servito a poco. Perché il disegno ha fatto il giro del mondo in una manciata di ore, rilanciato sui social network da milioni di fan del disegnatore.
Arte e umanità si intrecciano in quel graffito, nelle stesse ore in cui l’Europa unita litiga sulla cancellazione delle frontiere. Quei confini il cui abbattimento ha reso viva la stessa idea di Europa. Che ora rischia di essere cancellata proprio dalla contraddizione di voler rialzare quei muri. Il disegno di Banksy sta lì a ricordarcelo.