SPIGOLATURE 15
Sospendere Schengen o
sospendere la democrazia?

Sospendere Schengen o sospendere la democrazia?

Ormai ci siamo, anche se si continua a sostenere che le conseguenze sarebbero tragiche per l’Europa, per l’economia e per l’euro.

L’ultimo muro proposto é in Macedonia, cosí taglieremmo fuori la Grecia, invasa da profughi e sull’orlo del fallimento. Il fronte greco della Nato piú affidabile della Turchia, sarebbe quindi ancora piú instabile, tanto piú che la Turchia fa doppi e tripli giochi sull’Isis e sui curdi, con gli Stati Uniti e con i sunniti, con la Russia e con l’Europa.

 

 

Nessuno pensa a erigere muri contro la stupiditá. L’ex presidente Sarkozy, nel suo programma per la rivincita, parla di rivedere Schengen e dice “l’avevo detto che non funziona”. Contro Schengen sono ormai alcuni governi e molti partiti di tutti i Paesi della Ue con rare eccezioni. La Germania, buona ultima, parla di “tetti” e “soglie” che é come dire quote e controlli.

 

 

A nessuno viene in mente di riflettere sulle dinamiche demografiche, sull’invecchiamento della popolazione, sulla necessitá di quote di immigrati per mantenere il sistema e pagare le nostre future pensioni. In realtà qualcuno ci pensa, ma la moneta corrente è il ricatto populista, cioé la paura di perdere le prossime elezioni a favore di chi sostiene da tempo la necessitá di abolire Schengen, alzare muri e difendere Stati e interessi nazionali.

 

 

Ma se l’informazione, la cultura e la pedagogia politica non servono a contrastare il fenomeno, se le classi dirigenti lo temono o lo assecondano e comunque ne sono prigionieri, tanto vale scegliere fra i due mali: rispettare la volontá popolare e sospendere Schengen oppure tenersi Schengen e sospendere la democrazia.

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