L’iraniano Rohani a Roma
non solo diplomazia e affari

Agenzia ANSA.  Non solo petrolio ed energia, ma anche trasporti, infrastrutture, costruzioni. Dopo la fine delle sanzioni contro Teheran, Roma guarda con interesse al grande mercato persiano e non vuole perdere l’opportunità di ritornare il primo partner commerciale dell’Iran. Da oggi e per tre giorni Rohani e la sua massiccia delegazione di 120 imprenditori e sei ministri saranno impegnati in una serie di incontri con le controparti italiane, tra i quali l’amministratore delegato dell’Eni Claudio de Scalzi. Obiettivo dell’Italia è riportare l’interscambio con l’Iran ai livelli del 2010, ovvero a 7 miliardi di euro e l’export a 2,5 miliardi entro il 2018. Una cifra che nel 2014 è scesa a 1,596 miliardi anche se con un saldo positivo per l’Italia di 714 milioni.

 

 

 

Qualche genio della diplomazia e del giornalismo storce il naso per la visita di Rouhani a Roma (nel giorno della memoria e con ricevimento senza vino).

 

Senza considerare qualche decina di miliardi di contratti e importazioni nei prossimi anni, la giá consolidata presenza di aziende italiane (dalle ferrovie all’Eni), una possibile alternativa energetica e tutto sommato un contributo alla stabilitá dell’area, almeno come bilanciamento delle forze e dei Paesi sunniti, alcuni dei quali strizzano l’occhio al Califfato che l’Iran apertamente combatte.

 

 

 

Naturalmente, non é tutto rose in un Paese con record mondiale di condanne a morte e diritti civili ancora deboli.

 

Ma è anche il Paese con la metá della popolazione sotto i 25 anni, con un altissimo grado di istruzione universitaria e con una religione – l’Islam sciita – che ha culturalmente e strutturalmente margini di cambiamento.

 

 

 

Con questo non é che dobbiamo abbracciare gli iraniani e regalargli una bomba, ma almeno trattiamoli alla stregua dei Sauditi, con i quali continuiamo a fare affari chiudendo entrambi gli occhi.

Come fanno da sempre americani e francesi.

 

L’Iran, per definizione, é il cattivo di turno e anti…semita, confondendo l’antisemitismo con l’antisionismo.

Nel giorno della memoria, ricordiamo anche il senso delle parole.

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