Polonia solo tv di regime per lo stalinismo bigotto

La legge di San Silvestro

Tra la Polonia e l’Europa aumentano le distanze e si riducono la parti condivise. La legge sui media, varata l’ultimo giorno dell’anno, prevede l’immediata sospensione di tutti i membri delle direzioni nonché dei consigli d’amministrazione dei media pubblici. Sarà il ministro del Tesoro a nominare i nuovi responsabili. Ed è da ieri operativa, dopo la firma del presidente polacco Andrzej Duda, a sua volta esponente del partito ultra conservatore e fideista di Jaroslaw Kaczynski al potere.

Il presidente polacco che ha firmato la discussa legge

Il presidente polacco che ha firmato la discussa legge

Stampa e Tv di regime

La nuova legge rafforza il controllo del governo sui mezzi di comunicazione e per questo motivo ha spinto la Commissione europea ad aprire in dossier sulle condizioni dello stato di diritto a Varsavia. Bruxelles non ha ancora ricevuto le risposte del governo polacco alle richieste di chiarimenti inviate nelle scorse settimane dal vicepresidente Frans Timmermans. Il presidente Jean-Claude Juncker prova a frenare sulla possibilità di avviare una procedura di infrazione ma si deciderà il 13 gennaio.

Dove va la Polonia

La legge sui media è solo l’ultimo passo nella strada imboccata dalla Polonia governata dalla forza ultranazionalista ed euroscettica Diritto e giustizia. Il governo di Beata Szydlo, la premier, ma soprattutto il suo ispiratore e leader politico Jaroslaw Kaczynski non hanno perso tempo con una raffica di decisioni che, oltre a scuotere l’opposizione interna, lanciamo preoccupanti segnali a livello internazionale. Nuova fase politica del Paese che avrà ripercussioni in tutta Europa.

I vertici della destra polacca al governo

I vertici della destra polacca al governo

Blocco baltico isolazionista

In dichiarata alleanza con l’Ungheria di Orban, la Polonia della destra bigotta dichiara da subito di sentirsi più Nato che Unione Europea. Il 15 dicembre il presidente Duda ha promesso sostegno finanziario, politico e energetico all’Ucraina. Pochi giorni dopo, il 19 dicembre, i cittadini Varsavia e di altre città polacche sono scesi in piazza contro la nomina diretta del governo di cinque nuovi giudici alla Corte Costituzionale. Dal sistema giudiziario ai media. Difficile 2016 per la Polonia.

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