Yemen, in cinque mesi
l’inferno di 5 anni in Siria

Un altro missile yemenita contro una base militare in territorio saudita. Condanna dell’Arabia Saudita da parte dell’Alto Commissariato per i rifugiati al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il “numero sproporzionato” di attacchi sulle zone ad alta concentrazione di civili in Yemen.

 

Yemen ditruzionib sito

 

Un guerra più o meno ‘interessante’ dell’altra. Interessante per l’attenzione labile della stampa, e tra gli interessi geopolitici dell’occidente. Certamente ‘poco interessante’ per l’Occidente la guerra in corso nello Yemen che dallo scorzo marzo ha già provocato oltre 5.800 vittime, più della metà tra i civili. Le trattative avviate il 15 dicembre con l’ONU, già sono ferme e la violenza dilaga. Pessimo fine anno e tutto rinviato al 14 gennaio 2016.

 

Rottura del cessate-il-fuoco chiesto dall’ONU come condizione preliminare per l’avvio dei colloqui di pace, e quindi nulla di fatto. Si continua a combattere tra le forze governative sostenute dalla coalizione araba a guida saudita e i ribelli sciiti Houthi sostenuti dall’Iran e dalle truppe fedeli all’ex presidente Ali Abdallah Saleh. La tregua temporanea annunciata nei giorni scorsi era stata infranta ripetutamente dalle parti con accuse reciproche.

 

YEMEN-CONFLICT

 

Raid aerei della coalizione voluta dall’Arabia Saudita hanno attaccato nei giorni della tregua basi aeree in mano ai ribelli a Jawf e Hodeida e altri campi di addestramento dei miliziani Houthi nella capitale Sanaa. Alcuni giorni fa un missile lanciato dal territorio yemenita oltre la frontiera saudita ha colpito tre civili nella regione di Najran. Stallo anche per gli accordi sullo scambio di prigionieri, unico risultato dei pochi colloqui svolti a oggi.

 

Intento l’Onu parla di “catastrofe umanitaria”: l’80 per cento della popolazione priva di cibo, e la crisi rischia di precipitare. Già prima del conflitto lo Yemen risultava il paese arabo più indigente, dove almeno metà della popolazione viveva sotto della soglia di povertà, dove due terzi dei giovani erano disoccupati e dove i servizi pubblici erano al collasso. Già allora, il 60% della popolazione aveva bisogno di assistenza umanitaria.

 

Man and his sons sit inside a kiosk at the old quarter of Yemen's capital Sanaa

 

Dall’inizio della guerra la situazione è precipitata. Secondo stime recenti, sono oltre 2 milioni e mezzo gli sfollati interni e almeno 121.000 rifugiati hanno abbandonato il Paese. 14,4 milioni di abitanti sono a rischio denutrizione e tra questi almeno 1.3 milioni di bambini soffre attualmente di malnutrizione. Senza contare i danni alle infrastrutture che rendono difficile l’approvvigionamento di acqua potabile, servizi igienici e servizi sanitari.

 

Ad agosto, il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Peter Maurer, affermava che “dopo cinque mesi di guerra lo Yemen appare come la Siria dopo cinque anni di conflitto”. Dopo la pausa natalizia, con l’aggiornamento dei colloqui di pace a metà gennaio, non potremo che ritrovare un Paese devastato e una popolazione stremata ad attendere che gli attori in gioco si decidano ad accettare una soluzione di compromesso duratura.

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