SPIGOLATURE 10
Guerra al terrorismo
e i pompieri/piromani

La guerra è su tre fronti e sarà lunga e difficile.

Gli attentati terroristici e l’ascesa di leader e movimenti populisti, da Marine Le Pen a Trump, convergono oggettivamente su tre punti: consenso alle misure di sicurezza, diffidenza su tutto ciò che rappresenta il mondo musulmano, consenso alla guerra al Califfato, dovunque si trovi e dovunque agisca.

 

Se questo è lo scenario, ci attendono tempi difficili e complicati. Le misure di sicurezza possono essere efficaci soltanto se all’azione repressiva e d’intelligence si accompagna una politica (purtroppo di lungo periodo) di soluzione dei problemi alla radice: controllo dell’immigrazione, risanamento delle periferie, migliore integrazione, investimenti in cultura e occupazione.

 

 

 

Se si scopre che settanta dipendenti degli aeroporti francesi di Orly e CDG sono sospettati di radicalizzazione religiosa, si capisce quanto il problema sia complesso. D’altra parte, se non si prosegue su questa strada, c’é il forte rischio che i movimenti populisti producano un’implosione della politica, non solo in Francia, ma in tutta Europa.

 

Il consenso alla guerra può essere positivo nel momento in cui i governi, compreso il nostro, devono prendere iniziative drammatiche e coraggiose. Non é possibile stare alla finestra, questo deve essere chiaro, anche perché la pace non si costruisce con il pacifismo a senso unico.

 

 

 

Ma anche per fare la guerra bisogna sapere in che direzione andare, contro quali nemici e con quali alleati. E oggi ancora non lo sappiamo. Le questioni di Siria e Libia hanno avuto un’improvvisa accelerazione (in concomitanza degli attentati negli Usa e dell’ascesa di Trump nei sondaggi!!!) anche perché la spinta viene da Obama.

 

Oggi, finalmente, Usa Russia e Francia sono d’accordo nel mettere fra parentesi il futuro di Assad per combattere davvero insieme il Califfato.

Per la Libia c’é un fragile accordo, che però esclude per il momento troppi altri attori della partita e rischia di naufragare.

Un governo fantoccio a volte è peggio di un Paese senza governo.

 

 

 

Su entrambi gli scenari, continuano ad avere un ruolo determinate i pompieri/piromani, ossia le monarchie del golfo sunnite e la Turchia, e un ruolo di secondo piano l’Europa non suo insieme. Se gli attori decisivi restano gli Stati Uniti e le monarchie del petrolio le cose possono andare solo peggio.

Dai tempi di Ben Laden é stato cosí.

Tags: terrorismo
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