
È accaduto a Varsavia domenica pomeriggio. Uno striscione su cui veniva proclamata la ‘Crociata del rosario per la Patria’ dietro cui si muovevano alcune centinaia di giovani patrioti oranti. I quali, alle preci univano anche altri slogan di fede. Le parole d’ordine dell’ultra nazionalista e un po’ fascista partito Diritto e giustizia che ha vinto le legislative a ottobre.
Il partito della neo premier Beata Szydłoe del suo nuovo governo xenofobo, reazionario, fideiste e antieuropeista espresso dall’ala più reazionaria della potente chiesa cattolica. Radio Maryja per intenderci, e l’inossidabile Lech Kaczyński, ex premier e primo forcaiolo nazionale in carica.
Alla testa della Crociata del rosario, un prete: tutti assieme a marciare verso la sede del quotidiano Gazeta Wyborcz che per loro -gli oranti crociati- aveva qualche grosso peccato da espiare.
Infatti, arrivati davanti alla redazione del giornale fondato da Adam Michnik -la testa pensante dei dissidenti polacchi e simbolo della vittoria della democrazia in Polonia- il prete ha messo in atto un esorcismo.
Esatto: un esorcismo, le preghiere e quantità di acqua benedetta per scacciare il demone.
Questo perché agli occhi dei manifestanti Gazeta Wyborcz è chiaramente posseduta del demonio in quanto parte del centro laico e filoeuropeo.
Solo un gesto folcloristico, l’azione di un gruppo di fanatici, si chiede anche Bernard Guetta su Internazionale. Ma il problema scopri dopo, è che i nazionalisti al potere hanno chiesto di annullare gli abbonamenti a Gazeta Wyborcz sottoscritti dai ministri e dalle amministrazioni e di vietare alle istituzioni qualsiasi inserzione pubblicitaria sulle pagine del quotidiano nonostante gran parte del capitale di Gazeta Wyborcz, società quotata in borsa, sia di proprietà di imprese controllate dallo stato.
Jarek Kurski, direttore del quotidiano, ha confessato a Guetta che il giornale, molto conosciuto anche all’estero, è finito nel mirino del governo e deve lottare per difendere la libertà di stampa.
In Polonia la libertà dei giornalisti è seriamente minacciata, e con essa la libertà in generale perché secondo il Pis, il partito di ‘Diritto e giustizia’ di Lech Kaczyński, tutti quelli che non sono dalla sua parte sono suoi nemici e di conseguenza traditori della patria.
Il governo è attualmente in guerra con la corte costituzionale, accusata di essere ‘politicizzata’, e rifiuta di riconoscere la validità delle nomine autorizzate dal precedente esecutivo centrista.
Il nuovo governo ha nominato nuovi elementi di sua piana fiducia, come sarebbe suo diritto se ciò avvenisse nei modi e nei tempi previsti dalla legge.
La corte costituzionale è paralizzata, mentre il Pis controlla tutto, anche la presidenza del parlamento.
In Polonia non esiste alcun contropotere e il governo si prepara ad adottare una nuova legge sugli audiovisivi per nazionalizzare il settore e imporre una serie di purghe.
A destra, a sinistra e nel centro la preoccupazione è tale che sabato 50mila persone erano scese in strada a Varsavia per difendere la democrazia.
Il giorno dopo il Pis ha radunato 30mila persone nelle strade della capitale contemporaneamente alla seduta di esorcismo davanti alla sede di Gazeta Wyborcz.
In che buco nero stanno sprofondando la Polonia?