Arruolamenti Nato a circondare Mosca

Allora fu Nato
Sappiamo che l’Italia è uno dei 12 Paesi fondatori della Nato. Sappiamo che la Nato nacque nel 1949 con il Trattato di Washington. C’erano Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti d’America.
Dopo il crollo del Muro di Berlino e la conseguente dissoluzione dell’Unione Sovietica, si è sviluppato l’attuale processo allargamento dell’Alleanza.
Ultimo l’invito ad aderire rivolto al piccolo ma problematico Montenegro.

Nato triplicata
Attualmente fanno parte della NATO 28 Paesi: Albania, Belgio, Bulgaria, Canada, Rep. Ceca, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria.
C’è poi la ‘pre adesione’, ‘vorrei ma vedremo’. Una sorta di pagella NATO che deciderà alla fine se quel Paese merita la ‘promozione’. Richiedenti sotto esame: Macedonia, Montenegro, e prossimi, Ucraina, Georgia, Bosnia ed Erzegovina. Invito alla Serbia dall’aprile 2008.

Nata espansione foto

La Nato senza l’URSS
Negli ultimi 20 anni la Nato trasformato le sue finalità e la sua struttura interna. Fine della Guerra Fredda si è elaborato il concetto di ‘Sicurezza integrata’, non limitata ai Paesi dell’Alleanza, ma a tutto lo spazio Euro-Atlantico. Piaccia o non piaccia ai Paesi che messi lì dalla geografia. Ci sono e con loro devi fare i conti per la reciproca sicurezza.
In questa logica l’Italia nel 2002 ha promosso l’avvicinamento della Nato alla Russia, favorendo il ‘NATO-Russia Council’.
Altri intrecci Nato, il ‘Partenariato per la Pace’ (PfP), del Dialogo Mediterraneo, dell’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul e con i cosiddetti “Partners across-the-globe”.
Oltre ovviamente alle altre organizzazioni internazionali come Nazioni Unite, Unione Europea, OSCE.

L’Italia va alla guerra
Con scelte ancora oggi molti discusse, l’Italia ha sostenuto o ha partecipato a missioni e operazioni Nato nei Balcani.
Le missioni in Bosnia degli anni 90, e l’intervento armato contro la Jugoslavia di Milosevic, 1999, per il Kosovo. Tre mesi di bombardamenti. Poi l’impegno ancora attuale di Kfor in Kosovo.
Dal 2001, l’Italia partecipa alle attività della NATO e americane in Afghanistan, prorogate ora al 2016.
Dall’Afghanistan al Kosovo, dall’Iraq alla Libia, passando per le azioni di contrasto alla pirateria, fino ad arrivare alla lotta al terrorismo internazionale, vantano i sostenitori Nato.

Soldi italiani alla Nato
L’Italia contribuisce al bilancio dell’Alleanza in modo significativo.
Budget civile: 8,8%
Budget militare: 8,8%
NSIP (NATO Security Investment Programme): 8,7%
Inoltre l’Italia contribuisce al progetto per il nuovo QG, quartiere generale, della NATO con una quota del 6,9%.

Nato soldi foto fb

Strutture Nato in Italia
L’Italia ospita numerose strutture integrate dell’Alleanza.

Joint Force Command, Napoli (http://www.jfcnaples.nato.int/);
NATO Defence College, Roma (http://www.ndc.nato.int);
NATO Rapid Deployable Corps Headquarter, Solbiate Olona (http://www.nato.int/nrdc-it/index.htm);
NCISS-NATO Scuola per Sistemi di comunicazione ed informazione, Latina (http://www.nciss.nato.int/), in fase di ridefinizione;
Centre for Marittime Research and Experimentation, La Spezia (http://www.nurc.nato.int);
Combined Air Operations Center, Poggio Renatico (http://www.caoc5.nato.int/), in fase di trasformazione a Deployable Air Control and Command Center (DACC).
Dal 18 luglio 2012 è accreditato come Centro di Eccellenza dell’Alleanza il Modelling and Simulation Center di Roma, alla Cecchignola.

 

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