Ttip Europa-Usa
i segreti venduti a Exxon

Bruxelles ha dato accesso ai segretissimi accordi sul Ttip alla compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil. Scandalo politico di portata planetiaria rivelato da uno scoop del quotidiano inglese Guardian. Segreti tanto segreti da non dover essere rivelati all’opinione pubblica per nessuna ragione. Documenti preclusi persino ai parlamentari europei in quasi tre anni di negoziati.

 

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Ma ora si scopre che Bruxelles ha venduto i dati super sensibili alla multinazionale del petrolio Usa. Perché? L’energia è uno dei nodi – forse il più importante – da sciogliere per la chiusura delle trattative.

 

L’apertura della crisi ucraina ha spalancato un baratro nella capacità di indipendenza energetica dell’Europa. La Russia è un amico inaffidabile per Jean-Claude Junker, che guarda al gas e al petrolio statunitensi come fonte principale di approvvigionamento energetico. Ma per farlo ha bisogno di aprire un corridoio normativo per l’importazione di combustibili fossili provenienti da oltre oceano.

 

Gli Usa, infatti, hanno vietato l’esportazione di combustibili fossili per 40 anni. Anche se la più morbida politica verso il Messico ora fa ben sperare Bruxelles, che avrebbe fatto pressioni sul Dipartimento di Stato americano per garantirsi un accordo commerciale in tal senso. Bruxelles sembra disposta a tutto per avere il gas statunitense prodotto con la pericolosa tecnica del fracking.

 

Anche a togliere il lucchetto alle stanze segrete dei negoziati, dando libero accesso alle lobby del fossile. L’obiettivo è permettere la libera esportazione del gas yankee verso l’Europa. Uno scherzetto da 100 miliardi di investimenti in infrastrutture. Con la stessa cifra, dice la Fondazione europea per le energie rinnovabili, si possono costruire ben 12 milioni di turbine eoliche.

 

Una domanda a questo è d’obbligo: chi scrive davvero il capitolo energia del Ttip che condizionerà la vita di 800 milioni di persone?

 

Dagli email riservati visionati dal Guardian emerge una verità sconcertante. I funzionari europei avrebbero chiesto in modo esplicito ai raffinatori di petrolio una mano per redigere proprio quel capitolo. Ovvero il suggerimento di “input concreti” – riporta il quotidiano inglese – per facilitare le importazioni di petrolio e gas dagli Usa.

 

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Di “straordinaria e sconvolgente collusione tra Commissione europea e multinazionali” parla John Hilary, direttore di War on Want, associazione britannica contro la violazione dei diritti umani. “La commissione sta permettendo alle major petrolifere di scrivere il capitolo del Ttip sull’energia oliando i meccanismi per il proprio tornaconto”, ha concluso.

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