
Dico la verità, i miei vissuti francesi, ancorché datati una decina d’anni, non mi producono alcun rimpianto relativo ai tanto celebrati media di laggiù: televisione bulgara, per trovare servizi decenti dovevo andare sulla privata franco-tedesca arte-tv; giornali altolocati che rifriggevano con bella grafia concetti spesso ovvi, preoccupati più dell’eleganza che della sostanza: “comment l’on pourrait dire ça en français’‘ sembrava chiedersi sistematicamente l’articolista.
Nei confronti di quanto accadeva in Italia il tutto era soffuso da un velo di mal celata xenofobia , versione molto chic e poco radical di un tifo da stadio.
Sul primo Berlusconi anni 90 ricordo un paginone di ”Le Monde” intitolato ”Burlesquonì”, forse profetico, ma di una superficialità tale da fare indignare pure una parigina di adozione come Rossana Rossanda che tanto berlusconiana non è mai stata.
Nel caso di domenica è chiaro che il Berlusconi rincoglionito e circuìto dai fascio-leghisti ci sta tutto. I fischi, l’implicito foera di ball di Salvini allo scadere del tempo concesso; il tentativo mal riuscito di contendere la guida del centro destra giocando fuori casa, sono sotto gli occhi di tutti. Pure, come al solito, a ”Le Monde” sfugge un piccolo particolare.
In una piazza enormemente inferiore alle attese (25mila persone una stima onesta), la presenza di un elemento di divisione, sul palco e tra i presenti, sta a indicare che la ricomposizione del centro destra deve ancora avvenire. Se non si trova un Berlusconi bis, capace di incarnare una ulteriore anima del centro destra medesimo, il progetto a egemonia leghista non esce dai recinti del 20/25 %.
A Bologna la Lega ha sparato a Berlusconi o comunque gli ha fornito la pistola per farsi del male. Così facendo ha gambizzato il centro destra.
A sinistra qualcuno potrebbe gioirne se se ne accorgesse. Non solo in Francia.