Marino sì, Marino no
Roma caricatura mundi

Le notizie si inseguono e si contraddicono nello scorrere concitato di una storia infinita con un solo finale certo e comunque negativo. Attorno alla crisi amministrativa della capitale s’è aperto e monterà via via sempre di più uno scannatoio politico in grado di minacciare lo stesso governo, con Roma ormai ostaggio di incrociate irragionevolezze. E ad avere colpe sono stati un po’ tutti i protagonisti in campo.

 

Difficilmente contestabile, in termini di chiarezza, la richiesta di Marino di portare la crisi romana nell’aula del consiglio comunale. Brutta commedia gestita dal commissario Orfini in modo catastrofico. Come mai, dopo mafia-capitale -si chiede Norma Rangieri sul Manifesto- Marino era un esempio di buona amministrazione, un nemico dei poteri capitolini, un avversario delle potenti lobby -dai vigili urbani, alle alte porpore, ai commercianti, a certi consigli di amministrazione…) e ora, invece, è giudicato un incapace della peggior specie?

 

 

Le buche nelle strade, la sporcizia, gli autobus scassati, qui, nella capitale, tutto colpa di Marino e innocenti le scelte di spending Review e le politiche nazionali di tagli di fondi?

Marino non è certo il migliore dei sindaci e -come vedremo tra un attimo- il mestiere politico non è il suo, ma certo non è peggiore di quelli che vogliono fargli le scarpe.

 

Da parte nostra riprendiamo una parte di un nostro recente editoriale in cui proponevamo da subito una serie di dubbi, pur non immaginando il caos in cui contrapposte arroganze avrebbero gettato la Capitale e il Paese.

 

Marino copertina super

 

Rimpiangeremo Marino?

Extraterrestre in politica

 

 

Titolo efficace e a suo modo anticipatore di due dati di fatto. Ignazio Marino sindaco lescerà comunque ma con un suo seguito e il dubbio in molti cittadini che sia stato vittim non solo di alcune sue improntitudini, ma anche di poteri forti e corrotti che non volevano certe sue ‘intemperanze’ di rigore amministrativo, oltre quelle caratteriali.

 

Secondo punto, Marino extraterrestre in politica. Marino alieno. La politica correntemente praticata non lo ama E lui con la politica ci litiga per istinto. Nel senso che non la sa proprio fare. ‘Ignazio Marino, un extraterrestre in politica’ è il formidabile titolo dell’Ansa in cui si tracciava la biografia dell’ex che ex non vuole ancora essere.

 

 

Va ricordato, per opportuna memoria, che la giunta Marino era nato nel giugno 2013 con la promessa ai romani di “tornare a sognare” dopo il disastro Alemanno. Ma presto arrivano i primi problemi sempre in casa Pd, coinvolto con la destra neofascista capitolina nell’inchiesta ‘Mafia Capitale’. Assessori, pezzi di amministrazione coinvolti dal tornado della Procura di Roma.

Marino no, anzi, lui fu il baluardo contro il malaffare.

Il Pd allora serrò i ranghi. Orfini, nominato commissario di un partito romano avvelenato, fece quadrato attorno al sindaco onesto e antimafia. Che colpiva l’intoccabile sino a ieri. Via i camion bar dei Tredicine dal centro storico, stop alla discarica di Malagrotta del monopolista Cerroni, norme ferree per i cartelloni pubblicitari, guerra al tavolino selvaggio che deturpa Roma, giù il lungomuro abusivo di Ostia.

 

 

Il resto è cronaca di ieri, dal volo di Marino a Philadelphia per incontrare il Papa, all’equivoco da cui nasce la smentita del pontefice, alla storia degli scontrini con giustificativi sbagliati per pranzi o cene di lavoro.

Ma.. Come da titolo, dovremo mica rimpiangere l’extraterrestre Marino?

L’elenco dei nemici che quel sindaco poco gradevole s’è fatto, inizia a sollecitare quella ‘virtù del dubbio’ che è alla base di questo piccolo sito. Per ‘remare contro’.

 

ignazio-marino  fb

 

Politicamente, quel sindaco siciliano nato a Genova per caso, alla fine non piaceva più quasi a nessuno, neppure al Pd romano da cui dovrebbe essere sostenuto. Un partito commissariato con Matteo Orfini e su cui pesano molte ombre.

Ma Marino non piace neppure a Matteo Renzi. Ed è questo ciò che conta.

‘Se l’imperatore mostra il pollice verso’, dice la storia, qualcuno viene sbranato. Al Colosseo.

Ma Marino, da siciliano tosto anche se molto ‘anglosassone’, tiene botta.

Quasi a richiamare simpatia.

 

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