La Polonia reazionaria benedetta da Radio Maryja

La premier designata polacca Beata Szydlo, del partito di destra anti-Ue dell’ex premier Jarosław Kaczynski. Un successo di ‘Radio Maryja’.

‘In Polonia è a rischio la stessa democrazia’, scrive Gazeta Wyborcza, voce di Solidarność. Si rafforza il Blocco dell’Est anti Mosca e anti mignanti

La premier designata polacca Beata Szydlo, vincitrice delle elezioni di domenica, è vicepresidente del partito di destra anti-Ue ‘Diritto e giustizia’, Pis la sigla in polacco, guidato dall’ex premier Jarosław Kaczynski. Preoccupazioni europee che temono la retorica nazionalista e populista simile a quelle di Viktor Orban in Ungheria. Un voto che scuote i già precari orientamenti in politica estera con probabili nuove tensioni tra NATO e Russia.

La nuova premier è considerata una sorta di creatura di Jaroslaw Kaczynski, il vecchio leader che ha ancora il partito in mano, ma la sua leadership non è più incontrastata. Kaczynski, 66 anni, rinomato per le sue uscite autoritarie, gemello del presidente Lech morto cinque anni fa in una sciagura aerea, premier fra il 2006 e il 2007, candidato sconfitto nelle presidenziali del 2010 sarà una sorta di ‘padrino’ della Polonia reazionaria.

 

L’Orbàn polacco -come Kaczyński è stato definito- non ha risparmiato battute sullo strapotere della Germania e verso i migranti, «parassiti portatori di colera e dissenteria», ma ha scelto con abilità un volto neutro per il ruolo di primo ministro: Beata Szydlo, figlia di un minatore, è riuscita attrarre i voti degli elettori moderati dell’area di destra, anche se molti analisti scommettono che Kaczyński farà presto a mettere in ombra il nuovo premier.

La figura di Kaczyński, unita a quella del premier Viktor Orbàn, cementa nell’est dell’Europa una forza anti-UE di cui Bruxelles dovrà necessariamente tenere conto. Nonostante il 91% dei suoi cittadini si confessi europeista, e nonostante i 180 miliardi che verranno versati fino al 2020 dall’UE, la Polonia svolta a destra in direzione marcatamente antieuropeista. Contraddizione che potrà e dovrà essere fatta fatta pesare da Bruxelles.

 

Al centro della scommessa-sfida, Beata Szydlo, 52 anni compiuti in aprile, nata a Auschwitz, la tragica località del lager alle porte di Cracovia, sposata, due figli di cui uno – Tymoteusz- è diacono. Sarà capace di affrancarsi da un utile ma oneroso padrino politico quale l’incontenibile Kaczynski? E non solo da lui. L’appoggio del clero cattolico più conservatore e quello più compromettente dell’impero mediatico dell’emittente ‘Radio Maryja’.

Storia singolare. Fondata e diretta da Padre Tadeusz Rydzyk nel 1991, Radio Maryja già nelle elezioni 2005 aveva sostenuto apertamente il partito conservatore Diritto e Giustizia, ‘Prawo i Sprawiedliwość’, dei gemelli Kaczyński. Uno Presidente e l’altro Premier. L’emittente radiofonica è stata più volte criticata per prese di posizione xenofobe e antisemite. La radio ha anche avuto numerosi contrasti con il Vaticano pre e post Wojtyla.

 

 

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