Ecco cosa scrive Venturini. «I Tornado italiani che partecipano alla coalizione occidentale contro l’Isis avranno nelle prossime ore l’incarico di svolgere missioni di bombardamento nelle zone dell’Iraq selezionate di comune accordo con il comando americano». Frase lapidaria, come se a decidere sull’utilizzo delle forze armate italiane fosse il comando americano direttamente, neppure attraverso la Nato.
Se così sarà -vedremo- la presenza dell’Italia nella coalizione anti Isis compirebbe un salto di qualità che, il Corriere ‘auspica’, ma che il Parlamento italiano -a quanto a noi risulta- assolutamente ignora.
La decisione iniziale di partecipare alla coalizione è di poco meno di un anno fa. Quattro Tornado del Sesto stormo di Ghedi furono inviati in una base aerea sita in Kuwait, assieme a un aereo-cisterna KC767 e di alcuni droni Predator privi di armamento. Tra piloti e personale di supporto, sono impegnati 140 uomini.
Ci venne spiegato che erano soltanto missioni di ricognizione aerea, anche se fatte con dei caccia bombardieri.
La svolta narrata dal Corsera.
«La portata della partecipazione italiana cambia ora radicalmente con il via ai bombardamenti. I Tornado, configurati inizialmente per la ricognizione e la «illuminazione» degli obbiettivi, assumeranno le loro piene caratteristiche di cacciabombardieri e dunque colpiranno direttamente i bersagli individuati in base alle nuove regole di ingaggio. Come fanno peraltro, in Iraq, gli aerei di Paesi ben più piccoli del nostro. Fino a nuovo ordine continueranno invece a non bombardare i tedeschi».
Manca sempre la risposta di chi avrebbe deciso di scaricare bombe. Il Parlamento Italiano No. La ministra Pinotti? Sarebbe follia. Vedremo presto.
Chiosa legalitaria interessante, la distinzione tra Iraq e Siria.
Il governo iracheno ci ha chiesto di intervenire e anche di bombardare, mentre il governo siriano, ha rivolto questa richiesta soltanto alla Russia.
Chiosa diplomatica conclusiva del Corriere della Sera.
«Il nuovo impegno italiano sarà certamente bene accolto dal Segretario alla difesa statunitense Ashton Carter, che giunge oggi in visita prima a Sigonella e poi a Roma dove sarà ricevuto anche dal Presidente della Repubblica».
All’ultima riga la notizia che infiammerà la politica italiana peggio delle riforma del Senato.
«Meno certo appare il consenso di alcune forze politiche, ma non è detto che per attuare le nuove regole di ingaggio dei nostri Tornado si renda necessario un voto in Parlamento».
DI CORSA LE PRECISAZIONI DEL GOVERNO
ORE 10
‘Le azioni di bombardamento dei caccia italiani in Iraq “sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento”. Lo afferma il ministero della Difesa dove qualcuno trema
Il presidente della commissione Difesa del Senato Nicola Latorre: “Ci è stata fatta una richiesta e il Governo dovrà valutare questi aspetti e soprattutto preventivamente informare il Parlamento. Allo stato non c’è nessuna decisione di questo tipo”.