
Un gruppo di suore americane ha deciso di boicottare le bistecche agli antibiotici di McDonald’s. Non si tratta di suore qualunque. Le benedettine texane di Boerne, infatti, sono anche azioniste della catena di fast-food Usa. Sperano di fare pressione sulla multinazionale dell’hamburger affinché smetta di acquistare carne di animali trattati con gli antibiotici. Altrimenti, fanno sapere, daranno il via a una massiccia campagna sociale anti McDonald’s. E non si fidano nemmeno delle promesse dell’azienda di voler adottare una strategia antibiotic-free entro due anni per il consumo di polli.
Perché il pollo sì e il manzo e il maiale no? Si chiedono le suore, che – come riferisce l’agenzia di stampa Reuters – preferiscono i fatti alle parole. Puntano infatti ad accordi più radicali da far digerire ai vertici della multinazionale statunitense. “Non capiamo la lentezza di McDonald’s e soprattutto non comprendiamo perché due pesi e due misure per le carni vendute”, dicono. Secondo suor Susan Mika, che il 21 maggio aveva dato battaglia durante l’assemblea dei soci, è questione di salute pubblica e c’è poco da scherzare.
L’uso eccessivo di tali farmaci contribuisce all’aumento del numero di infezioni da batteri resistenti agli antibiotici e potenzialmente letali per gli esseri umani: i “superbatteri”, come vengono definiti nel gergo scientifico. “Questo doppio standard per noi non ha senso. Ciò che vale per il pollo, dovrebbe valere anche per il papero, o per l’intera fattoria”, ha dichiarato. “Non ci fermiamo finché McDonald’s non avrà esteso globalmente la sua politica antibiotic-free anche a manzo e maiale”. La multinazionale nel frattempo preferisce non commentare il duro attacco della congregazione benedettina del Texas.
Ma si stima che circa il 70 per cento degli antibiotici fondamentali per la salute umana sono in realtà venduti per uso di carne e produzione di latticini. Tutto perfettamente legale, secondo la legge statunitense. Ma come la mettiamo con il preoccupante aumento delle infezioni umane da batteri resistenti agli stessi antibiotici? “Potremmo salvare molte vite ogni giorno, solo cambiando l’atteggiamento di McDonald’s e delle altre catene di fast-food”, ha aggiunto Mika. Che conta sul sostegno di altri gruppi di azionisti di suore e sacerdoti, riuniti sotto la sigla Interfaith Center on Corporate Responsibility.