The Basic Laws of Human Stupidity. L’Elogio della stupidità

Carlo Cipolla, storico del Novecento e la famosa teoria della stupidità ‘The Basic Laws of Human Stupidity’

Mi dispiace doverlo scrivere, ma tutto quello che sta avvenendo sul palcoscenico della Storia contemporanea è intimamente connesso con lo strapotere degli stupidi. Basta riflettere sulla cronaca nazionale ed estera per rendersi conto che la nostra stagione è quella dei “non pensanti”; personaggi, apparentemente emancipati, che costituiscono – per una serie di ragioni di ordine sociale, politico, economico e in alcuni casi addirittura religioso – la stragrande maggioranza di quello che rimane, a livello neuronico, della specie umana, unica vivente, meglio nota come quella dell’ “Homo sapiens sapiens”.

Era tempo che ruminavo in testa queste convinzioni, ma leggendo un divertentissimo saggio di Carlo Cipolla, un grande storico italiano del Novecento, specializzato in storia economica, ho davvero compreso che bisogna venire allo scoperto e dire fino in fondo come stanno le cose. Cipolla si divertì ad “approfondire” il tema della stupidità umana formulando la famosa teoria della stupidità, enunciata nel suo libello intitolato The Basic Laws of Human Stupidity (stampato per la prima volta nel 1976 come regalo di Natale per gli amici) poi pubblicato in italiano nel 1988 come Allegro ma non troppo (Il Mulino) e tradotto in almeno 13 lingue.

Questo volume riunisce, insieme al saggio sulla teoria della stupidità, un altro breve trattato umoristico dal titolo “Il ruolo delle spezie (e del pepe nero in particolare) nello sviluppo economico del Medioevo” stampato dalla stessa casa editrice nel 1973, sempre in inglese e sempre come regalo natalizio.

La prima vera edizione inglese nel 2011

Cipolla considera lo stupido “una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita”. Avvalendosi di un nutrito corredo di grafici e della consueta propensione alla scoperta di uniformità che muove la ricerca degli economisti, Cipolla definisce alcune Leggi Fondamentali riguardanti la stupidità umana, da cui emerge la nostra sottovalutazione, da una parte, del numero di individui stupidi in giro per il mondo e, dall’altra, della loro pericolosità, e di come, inoltre, la probabilità d’essere stupidi risulti indipendente da qualsiasi altra caratteristica umana.

Non v’è dubbio che il pensiero di Cipolla ha davvero una valenza profetica. Egli vede gli stupidi come un gruppo di gran lunga più potente delle maggiori organizzazioni come le mafie o le lobby industriali, non organizzato e senza ordinamento, vertici o statuto, ma che tuttavia riesce ad operare con incredibile coordinazione ed efficacia.

 

QUESTE LE CINQUE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITÀ SECONDO CIPOLLA:

• Prima Legge Fondamentale: Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.

• Seconda Legge Fondamentale: La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.

• Terza (ed aurea) Legge Fondamentale: Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.

• Quarta Legge Fondamentale: Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.

• Quinta Legge Fondamentale: La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.

Corollario: Lo stupido è più pericoloso del bandito.

 

COME SI VEDE DALLA TERZA LEGGE, Cipolla individua due fattori da considerare per indagare il comportamento umano:

• Danni o vantaggi che l’individuo procura a se stesso

• Danni o vantaggi che l’individuo procura agli altri

Creando un grafico col primo fattore sull’asse delle ascisse e il secondo sull’asse delle ordinate si ottengono quindi quattro gruppi di persone:

• Intelligenti (in alto a destra): fanno il proprio vantaggio e quello degli altri

• Sprovveduti (in alto a sinistra): danneggiano se stessi e avvantaggiano gli altri

• Stupidi (in basso a sinistra): danneggiano gli altri e se stessi

• Banditi (in basso a destra): danneggiano gli altri per trarne vantaggio…

Tenendo conto di queste considerazioni, proviamo un po’ tutti a fare un esame di coscienza… Spero di non essere stato eccessivamente irriverente, ma quando è troppo, è troppo!

 

 

Giulio Albanese

Con Giulio Albanese non sai mai bene se sta parlando il giornalista o il prete, visto che è ambedue le cose. Non sai se parla di cose italiane o del mondo, lui che è missionario comboniano, soprattutto quando come oggi parla di stupidità umana. Troppi esempi e campioni in Italia e nel mondo

Tags: stupidità
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