
Cosa sta realmente accedendo in Siria in queste ultime ore? La Russia appoggia Assad, ed è un fatto noto. La Russia manda aiuti militari e umanitari in Siria, è atto pubblico documentato. La Russia manda consiglieri militari per aiutare Assad in difficoltà, lo ha dichiarato Mosca ed ‘ documentato. La Russia ‘manda vere e proprie truppe a combattere’, la Russia nega, gli Usa temono, e la stampa occidentale crea. I titoli più audaci ad affermare cose incerte e spesso improbabili. Ma ‘è la stampa bellezza’. E la confusione per chi vorrebbe capire cosa sta realmente accadendo diventa massima.
La Stampa di Torino è la più decisa nella asserzioni. «Siria, Putin va alla guerra a fianco di Assad», ‘Truppe russe combattono con il regime’, fonti libanesi imprecisate. Scrive Maurizio Molinari, da Gerusalemme. Asserzioni decise: “Sono fonti libanesi (quali? NdR) a far sapere che «le operazioni militari russe in Siria sono iniziate», anche si tratta di «interventi limitati». Azioni di combattimento con «elementi di fanteria navale russa a sostegno dell’esercito» e «tale impegno potrebbe aumentare» a dimostrare che «i russi non sono più osservatori ma partecipano alla guerra di Assad».
Di certo sappiamo di due Antonov-124 Condor, i giganteschi vettori da trasporto russi, e un terzo aereo atterrati a Latakia sbarcando mezzi militari, apparecchiature per comunicazioni, materiale per costruire impianti e personale in divisa. Altri aerei sono in arrivo. Fonti americane spiegano alla tv Cbs che «nell’aeroporto vi sono unità abitative per ospitare mille uomini» e la tv 24News con sede a Tel Aviv, aggiunge che i russi si preparano ad attivare «unità mobili» per gestire lo scalo come una «hub militare», proteggendo le comunicazioni e ospitando uomini e mezzi. Fonti mirate.
Ram Ben-Barak, direttore dell’Intelligence israeliano, prevede che «Quanto sta avvenendo avrà conseguenze per noi». Dalla Difesa israeliano: «Siamo stati informati che i russi avrebbero iniziato un intervento attivo in Siria» ed ora «stanno costruendo le capacità operative sul territorio», dunque «è presto per conoscerne le dimensioni». Gli interessi in campo di moltiplicano anche se su ciò che sta accadendo, la confusione aumenta. Bella la notizia secondo cui il Cremlino avrebbe acquistato 12 droni israeliani da usare nell’area, a sconvolgere antichi schieramenti e persistenti pregiudizi.
Ma ecco altri titoli e altre letture giornalistiche. Il Corriere della Sera: «Truppe russe in Siria, fonte Hezbollah: Sono solo esperti». Tg24, «La Russia invia armi e truppe in Siria: Putin sostiene Assad contro Isis». Repubblica: «Ponte aereo dall’Iran e dall’Iraq dopo il “no” dei Paesi vicini alla Nato. A Damasco mandati anche addestratori. Casa Bianca “preoccupata”». Precisazione e seguire: ‘Il capo della diplomazia russo ha spiegato che i militari sono presenti in Siria da molti anni e il Cremlino continuerà ad aiutare Damasco, per prevenire che in Siria si verifichi uno scenario simile alla Libia’.
Evitare una Libia bis, potrebbe essere un impegno internazionale condiviso. Intanto dal Cremlino precisano che gli specialisti militari russi si trovano in Siria per addestrare i soldati siriani nell’uso delle attrezzature belliche arrivate dalla Russia e non partecipano al conflitto. Messaggio a Nato e Stati Uniti per non trasferire le forzature da guerra fredda dell’Ucraina sulla bomba mediorientale e la Siria. Fa paura l’affermazione di Abu Zalem, responsabile militare di Hezbollah, all’Ansa: «la guerra continuerà è sarà lunga», aggiungendo che sono già 900 i miliziani Hezbollah sciiti morti in Siria.