
Mafie in Lombardia è il titolo, ed è utile memoria dietro tanto parlare di Mafia Capitale. La notizia rimbalza sull’agenzia ‘Redattore sociale’ dal blog di ‘Terre di Mezzo’. Ci si racconta come, meno di due anni fa nel pavese, il funerale di un rom ucciso -qualcosa di simile alla esibizione romana dei Casamonica- fu definito ‘mafioso’, e suscitò allora l’indignazione dell’Opera Nomadi. Tradizioni rom e ignoranza dei ‘gagé’ -coloro che non appartengono alla cultura rom- sono due concetti dietro cui la comunità si trincerò, senza una parola su chi sfruttava la marginalità che si crea nei campi rom.
Dal funerale nel pavese del novembre 2013 di Luca Braidic, rom ucciso in una rissa, a quello di Casamonica, boss di un potente clan romano morto nel suo letto. Ma a Roma oggi ci sono le carte giudiziarie di Mondo di mezzo, l’inchiesta che ha scoperto la nuova mafia che governa a Roma, nelle quali i Casamonica emergono come il tramite di Salvatore Buzzi, uno della cupola di Mafia Capitale, nei campi rom. Dovevano tenere chete le acque, anche con la violenza. Ed ecco che le tradizioni rom o sinti durante il rito funebre lasciano spazio alle indagini risentite della magistratura.
Tutta un’altra musica rispetto a quanto è successo due anni fa a Milano. Ma tutto rischia di rimanere molto superficiale. Non si parla ad esempio dei campi rom, fatti vivaio di questi nuovi criminali. E che sempre più spesso gestiti da famiglie con dinamiche mafiose. A Roma ci sono i Casamonica nel quartiere La Romanina o nel campo di La Barbuta a Ciampino, a Milano c’è la famiglia Braidic che nel campo di via Idro hanno fatto lo stesso. Con la famiglia di ‘ndrangheta dei Brabaro-Papalia che per anni ha controllato Buccinasco, che usava il campo rom come deposito per merce rubata e armi.
Diego Briadic, ‘re Diego’ -un vizio quello di farsi regnanti- era latitante da tre anni quando nel 2013 è stato arrestato in via Idro. Porsche e macchinoni, per il fisco un nullatente, teneva sotto scacco la sua stessa comunità. Spacciava droga e armi. Ma negli ultimi mesi l’omertà interna ai campi pare incrinata. Per l’Opera Nomadi di Milano emerge ‘la necessità di pulizia e trasparenza per difendere l’integrità stessa delle comunità rom, che devono assumersi la responsabilità di quel che succede’. Perché è nella marginalità che si crea nei campi rom che nascono i Casamonica, anche al Nord.