
Foto e testi di Fabiola Giuliani, tratte dal web magazine www.travelglobe.it a cura di Federico Klausner. Potete proseguire la lettura sul magazine su TravelGlobe Magazine
Foto 1. Libia – Idhan Murzuq. Situato nel Sahara libico, per l’esattezza nel Fezzan, all’estremo sud-ovest della Libia. Si tratta di un’enorme distesa di dune di sessanta mila chilometri quadrati, grande oltre due volte la Sicilia, al confine con l’Algeria e il Niger. Non è il maggiore erg sahariano, anche se si colloca tra i più grandi, ma è certamente il più arido: al suo interno non esistono né pozzi, né sorgenti, né guelte e quindi niente vegetazione. Per questa ragione nessuno in epoca storica ha mai avuto interesse ad addentrarvisi e le piste carovaniere hanno sempre evitato di attraversarlo, preferendo compiere un lungo periplo per aggirarlo sui lati.
Foto 2. Laktar. Padre egiziano e madre tuareg, per lui il deserto non ha segreti. Sa orientarsi senza l’ausilio di strumenti e mappe. Grande guida, grande amico, indimenticabili le serate passate seduti vicino al fuoco a sorseggiare il tè sotto il cielo punteggiato di stelle.
Foto 3. Libia – Wadi Maghidet Camminare a piedi nudi sulla sabbia accompagnati dal solo suono di una chitarra.
Foto 4. Algeria – Tadrart. Sulle sabbie del deserto, come sulle acque degli oceani, non è possibile soggiornare, mettere radici, abitare, vivere stabilmente. Bisogna continuamente muoversi e lasciare che il vento, il vero padrone di queste immensità, cancelli ogni traccia del nostro passaggio, renda di nuovo le distese d’acqua o di sabbia, vergini e inviolate. (Alberto Moravia)
Foto 5. Algeria – Tadrart. Siamo passati per gole poste ai piedi di cittadelle giganti,di muri ciclopici, neri come la lava; abbiamo attraversato distese di sabbia bianca irte di guglie e di neri merletti. L’atmosfera era stata aspirata via, la terra si era mutata in luna. (Simone de Beauvoir)
Foto 6. Algeria – Tadrart. Il massiccio del Tadrart si trova nell’altopiano algerino del Tassili n’Ajjer. Il sito è famoso per la sua grande collezione di arte rupestre preistorica che è stata ritrovata all’interno di numerose caverne e ripari protetti dalle rocce.