
Lo Yemen non è solo un paese povero, ma è un paese dove la vita umana non ha valore. Yemen morente assieme e milioni di bambini affamati. 1milione e 300mila i piccoli che non hanno cibo mentre l’Arabia Saudita blocca gli aiuti delle organizzazioni umanitarie. La sicurezza interna non funziona. Il sistema di giustizia è collassato. Gli yemeniti vivono grazie agli aiuti esterni e il ritardo degli aiuti, legato alla strategia saudita di isolamento del paese, va a colpire proprio la popolazione più povera. L’economia yemenita è ad un passo dal collasso totale, tutti hanno ritirato i risparmi dalle banche, è un miracolo che ancora giri del denaro contante.
Questo il racconto testimonianza di Sama’a Al-Hamdani, analista yemenita per al-Monitor e diversi think thank internazionali sentita da Nena News. Fronte umanitario tragico, fronte di guerra caotico. Una guerra-massacro che continua con troppi protagonisti. Gli scontri tra ribelli Houthi (sciiti) e le forze governative (sunnite) sostenute dalla coalizione Saudita a sud. Alle divisioni interne yemenite e alle interferenze esterne si aggiunge una faida interna tra gruppi islamisti rivali, con l’Isis pronto a scalzare al Qaeda, madre ripudiata dal Califfo. Lo Stato Islamico rivendica il massacro di venerdì a Sana’a, al Qaeda l’uccisione di 20 soldati a sud del paese.
Gli attacchi hanno avuto come targhet tre moschee sciite per terrorizzare gli Houthi e i sostenitori. Isis nel paese non ha una struttura radicata e chi ha colpito venerdì potrebbe essere un gruppo che si richiama al califfato. Contemporaneamente, la stessa al Qaeda in Yemen non è un gruppo unico e granitico, ma è formato da tanti piccoli gruppi di Aqap, al Qaeda nella Penisola Arabica. Lo Yemen, diviso formalmente tra due contendenti, rischia di frantumarsi in molte più parti. Esistono numerose altre fazioni etniche, religiose, politiche. Se una figura nazionale forte non comparirà ad unificare il paese, lo Yemen finirà diviso in ben più di due entità territoriali.
L’attuale situazione è anche il prodotto della ‘guerra fredda’ tra Arabia Saudita e Iran. Riyadh accusa gli Houthi di essere sostenuti da Teheran, che a sua volta accusa i sauditi di controllare da decenni le politiche yemenite. Altro problema ora, capire il ruolo dei poteri regionali nel conflitto. Gli Houthi godono dell’appoggio sia dell’Iran che dell’ex presidente Saleh, mentre l’Arabia Saudita supporta ogni potere che oggi si schieri contro gli Houthi. Per Riyadh lo Yemen è il cortile di casa di cui ne influenza il destino da anni. E oggi teme un capovolgimento dei ruoli: uno Yemen alleato dell’Iran sciita (ora anche pacificato con gli Stati Uniti) con cui condividere un confine.