BASTIAN CONTRARIO
Ripescato nella laguna
lo scandalo del Mose

Che cos’è il Mose di Venezia? Un sistema di dighe mobili per difendere la laguna dall’acqua alta. Ma è anche uno scandalo raccontato per filo e per segno da Sergio Rizzo sul Corsera del primo luglio. La lista completa dei “collaudatori” è di 130 nomi, che -aggiunta a quanti hanno collaudato lavori minori collegati al Mose- arriva a un totale di 316, per compensi complessivi di quasi 19 milioni di euro. Nella lista dei collaudatori di una diga ci sono almeno 7 persone che sono state ai vertici dell’Anas (che si occupa di strade…), senza contare i 36 dirigenti del ministero delle Infrastrutture, esperti delle Ferrovie dello Stato (??), due dirigenti del ministero del Tesoro. E, dulcis in fundo, la commissione per il collaudo finale dell’opera, composta da tre persone: un magistrato, un esperto di finanza e un ingegnere.

Per il Mose collaudi milionari, con soldi pubblici a 130 consulenti. Tutti esperti di dighe? Il Bastian risponde: no. E si chiede : il governo nulla ha da dire su questo casino inverecondo?

mOSE DISEGNO 600

 

 

Il quotidiano Il Tirreno pubblica una notizia: una casa abusiva è stata costruita in uno dei luoghi più belli e panoramici del promontorio dell’Argentario, peraltro in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale. Il terreno circostante, composto da essenze tipiche della macchia mediterranea, è stato trasformato in un vigneto, grazie a uno sbancamento che ha portato al taglio di più di mille piante. Va ricordato che l’intero promontorio è vincolato fin dal 1958.

Il Bastian si permette di segnalare, anche ai colleghi giornalisti del Tirreno, che in tutto l’articolo non viene fatta NESSUNA menzione degli autori dell’intervento abusivo. Troppa grazia, vien da dire, dagli illustri colleghi cronisti.

 

Argentario sito

 

Ricordate Davide Vannoni, il patron della Stamina Foundation? È stato già condannato (a un anno e dieci mesi) per le sue cure “miracolose” nei confronti di pazienti affetti da malattie neurodegenerative gravi. Ora rischia la condanna a due anni per l’accusa di tentata truffa alla Regione Piemonte perché nel 2007 fece richiesta di un contributo di 500mila euro, per contro della Associazione Medicina rigenerativa onlus, per finanziare la ricerca sulle staminali. L’assessore regionale Bairati fece annullare la delibera, e il pubblico ministero di Vannoni disse: è un genio ma anche un criminale, che ha presentato una richiesta truffaldina alla Regione, a fini di arricchimento personale. Un genio? chiede il Bastian. Risposta: il progetto era disarmante, grossolano e privo di qualsiasi serietà, ma il professore era riuscito a circondarlo di un alone di scientificità “dicendo di averlo provato su di sé”. Il Bastian dice: giusta la galera, soprattutto per l’illusione perpetrata ai danni di tanti genitori.

Tags: giornali
Condividi:
Altri Articoli
Remocontro