
Da ieri l’Unità nuovamente in edicola, le residue edicole presenti sul territorio italiano. Pluralismo di firme: Orfini, Martina, Franceschini, Gentiloni, Ranieri. Revival di vecchie usanze, attacchini che affiggono ai Circoli Arci e a quelli del Pd. Coniugazioni impossibili: fedeltà alla linea in forme staliniane per contenuti renziani. Si ricomincia dalla fine, ma dove siamo finiti? Chiediamolo agli acquirenti, sparpagliati nei profili fb che, parlano d’altro, resistendo alla tentazione omologante di dire la loro sulla Grecia.
”Adesso si cambia, non compreremo più la Repubblica, non compreremo più il Fatto”. Abbiamo di nuovo un giornale tutto per noi. Io non ho niente da sostituire: da circa 40 anni non compero Repubblica (da quando tanti compagni impazzivano per le vignette di Forattini), da 6 anni non compro il fatto quotidiano (da quando tanti compagni impazzivano per gli editoriali di Travaglio) . Smisi di prendere l’Unità una quindicina di anni fa (quando Staino prese parte alla campagna ”Bonino [guerrigliera umanitaria] for president “.
Erano tempi di guerra e dopoguerra, con acrobazie per giovani e vecchi. D’Alema al governo e sul giornale una colonna grand guignol di Adriano Sofri e una colonna scritta da un politologo di valore internazionale come Danilo Zolo. Al lettore l’ardua sentenza: grand guignol o politologia? Linea del giornale ovviamente governativa e interventista, ma nelle pagine interne, oltre alle contrapposizioni Sofri/Zolo, l’opposizione a sua maestà, nella persona di Sansonetti, contro l’intervento per ragioni di principio. Ovvio il suggerimento tra le righe: i pacifisti sono brave persone, ma Realpolitik è meglio.
La sintesi nel supplemento de l’Unità, Diario, diretto dal cognato della Fornero. Viva la guerra, Milosevic = Hitler e quel corrispondente Rai da Belgrado che prova a ragionare richiamatelo a casa che se non la pensa come me significa che i serbi gli hanno piantato un ”ferro nella schiena”. Grazie, non fumo: addio per sempre. Da allora, se voglio leggermi qualcosa fuori dalle righe, che ci azzecchi di più o di meno, compro il Manifesto.
Nei pochi giorni che sono a Bologna, qualche volta il Carlino, per vedere come va la campagna acquisti del Bologna o se ci sono nuove isole pedonali. Stamattina non ho sentito la voglia di sostituire niente con niente, Qualcuno su fb, dice che lui la Repubblica la prende perché ha tante pagine e la carta gli serve per metterla sotto la cassetta della sabbia del gatto. Non è il mio caso: la mia gatta copre le sue cose senza esondare dalla cassetta e non necessito di carta da giornale in esubero.