
Quella che si sta consumando tra Bruxelles e Atene è una tragedia che sta conducendo la Grecia, l’Unione Europea e i mercati finanziari internazionali sull’orlo dell’abisso. Le proposte del premier greco Alexis Tsipras per riprendere l’erogazione del prestito concesso dalle istituzioni internazionali sono state nuovamente respinte dalla Troika, o meglio da Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale sino al 2016. Perché tanta inusuale severità dal Fmi, il creditore meno esposto degli altri? Andreottianamente andiamo a peccare di malizia, per azzeccarci.
Christine Lagarde, 59 anni, il ruolo di direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale dal 2011, l’ha resa una delle donne più potenti al mondo. Prima di lei c’era Dominique Strauss-Kahn, che, se non fosse inciampato su scandali economico sessuali, sarebbe probabilmente al posto che ora è di François Hollande. Ora Christine Lagarde può con grandi probabilità di vittoria puntare a succedere ad Hollande, salvo non inciampare proprio sulla Grecia, tenuto conto che quella in corso è una sfida feroce tra neoliberisti e sinistra, e che sulla Francia tira del vento ‘lepenista’ a lei utile.
C’è chi in Francia vorrebbe voltare pagina e vedere per la prima volta una donna ricoprire il ruolo che fu di Valéry Giscard d’Estaing o Jacques Chirac. I sondaggi le sorridono, lo stile Lagarde in patria piace proprio per le dichiarazioni ‘forti’ che hanno fatto infuriare non poco i politici greci. In un recente incontro a Bruxelles, la Lagarde si è rivolta al ministro Varoufakis, che aveva definito le politiche della Troika ‘criminali’. “Allora io sarei il capo dei criminali?”, ha chiesto la Lagarde al ministro greco, che le ha risposto con un sorriso. Criminale o no, a Chistine mai voltare le spalle.
Ma cosa accade tra Grecia e Troika oltre le apparenze? Partiamo dal 2009 quando il debito pubblico greco era concentrato, con il 10% dei creditori deteneva il 50% dei titoli pubblici greci e il maggior creditore era la BCE (49 miliardi), quindi le banche francesi e tedesche che hanno investito in titoli pubblici greci rispettivamente oltre 65 e 40 miliardi. Nella crisi per contagio dagli Stati Uniti sono poi serviti due prestiti da 230 miliardi per salvare le banche francesi e tedesche. La Grecia firmò allora una cambiale che la stessa Bundesbank sapeva non sarebbe mai stata in grado di pagare.
Ancora la sfida tra neoliberisti e sinistra sull’economia greca, trasferita tra lo staff tecnico del Fmi e la componente politica. I tecnici hanno più volte criticato le politiche di austerità imposte alla Grecia e hanno sollecitato una ristrutturazione del debito e nuove politiche economiche espansive. Scontro insanabile, lo definisce LookOut, che mette in fuga dell’Fmi il professor Blanchard, uno dei più autorevoli macroeconomisti del mondo. Dubbio mai risolto: perché la direzione delle trattative è stata presa dal Fmi, che ha solo il 10% del debito greco e non da Bce e Commissione col loro 72%?
Accade che il Fmi, gestione Lagarde, entrato nella partita prima di lei per favorire la ristrutturazione del debito greco e aiutarne la ripresa economica, ne è divenuto il maggior ostacolo. Christine Lagarde in corsa per l’Eliseo se non tornerà in pista Sarkozy? C’è del torbido. Christine è stata il ministro dell’Economia durante la presidenza Sarkozy e ha gestito alcune spinose pratiche come l’arbitrato tra Bernard Tapie, amico e finanziatore del presidente, e la banca Credit Lyonnais. Per l’affaire Tapie la Lagarde non si è dimessa nonostante sia stata incriminata dalla magistratura.
Nell’inchiesta, durante la perquisizione nella sua abitazione fu trovata la lettera che rende chiari i suoi rapporti con Sarkozy e fa capire il personaggio.
«Caro Nicolas, molto brevemente e rispettosamente:
Sono al tuo fianco per servire te e i tuoi progetti per la Francia. Ho fatto del mio meglio e posso aver fallito, qualche volta. Te ne chiedo perdono. Non ho ambizioni politiche personali e non desidero diventare un’ambiziosa servile come molti di coloro che ti circondano: la loro lealtà è recente e talvolta poco durevole. Usami per il tempo che serve a te, alla tua azione e alla tua distribuzione dei ruoli. Se mi usi, ho bisogno di te come guida e come sostegno: senza guida, rischio di essere inefficace; senza sostegno, rischio di essere poco credibile.
Con la mia immensa ammirazione, Christine L.».