Il mito ‘Olimpiadi 1960’, miraggi e nuovi appetiti

Il mito ‘Olimpiadi 1960’, miraggi e nuovi appetiti

Memoria corta, per noi italiani. Moltissimi ricordano le Olimpiadi di Roma del 1960, ma pochissimi ricordano quanto costarono, in termini economici e per la potente spinta al gigantismo della Capitale, con tutti i problemi che oggi abbiamo sotto gli occhi. Ma il consiglio comunale di Roma e il sindaco Marino hanno obbedito ai “fans” delle Olimpiadi, a cominciare da quel Luca di Montezemolo che –estromesso da Marchionne da qualsiasi ruolo in Ferrari e Fiat- ora esulta, sostenendo che l’abbinata Olimpiadi 2024-Giubileo 2025 sarà fondamentale per imporre Roma sulla scena planetaria (parole sue). Il Bastian è contrario: Roma ha bisogno di ben altro per tornare ad essere una città vivibile per i romani, e non solo per i turisti e i negozianti del centro storico. E il presidente della Repubblica Mattarella poteva avere quantomeno la cautela di non offrire a Montezemolo un “convintissimo appoggio” (parole di Montezemolo).

Roma 60 colori

Portoferraio, pochi giorni fa. Otto malati oncologici salgono lentamente sul traghetto Moby, a causa della malattia. Ma uno dei marinai comincia a inveire contro di loro, perché camminano piano e “non pagano neppure 5 euro”. Proteste di altri passeggeri contro il marinaio, la Moby dice che farà un’inchiesta. Il Bastian si chiede: si dice che siamo un popolo cattolico, ma è una balla, perché tanta gente non sa neppure cos’è la pietas cristiana.

La riforma della scuola passa al Senato, nonostante le opposizioni di Sel, M5S, eccetera. La riforma prevede 100mila assunzioni dei precari, la figura del preside che diventa quella di un manager sottoposto al controllo di ispettori esterni, cento milioni l’anno per consentire agli studenti l’alternanza tra scuola e lavoro. Rimane confermata la condizione degli insegnanti, l’unica categoria lavorativa in Italia e in Europa con quasi tre mesi di ferie all’anno. Il Bastian insiste: ma non c’è modo di farli lavorare di più, ad esempio con corsi di aggiornamento per gli studenti?

Casaleggio Grillo

Chi comanda nel M5S? Di Maio o Casaleggio? Ilaria Loquenzi, capo della comunicazione del gruppo M5S alla Camera, è stata sfiduciata dal gruppo parlamentare: 17 a favore della sfiducia, 14 astenuti, una trentina di assenti. Casaleggio ha fatto una strigliata all’on. Di Maio perché il direttorio aveva votato a favore della Loquenzi. Grillo tace, e il Bastian confessa che è sempre più difficile capire cosa si muove tra i deputati “grillini”, e sembra di capire che il vero capo/padrone del M5S sia Casaleggio.

 

 

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