I folli Stranamore di Stati Uniti e Russia. Riarmo e provocazioni

New York Times del 13 giugno: Pentagono pronto a schierare soldati e armi pesanti nei Paesi Baltici e dell’Est Europa e qualche missile nucleare. Vladimir Putin replica annunciando 40 nuovi missili balistici nel suo arsenale nucleare in grado di superare qualsiasi sistema di difesa antimissile

Botta e risposta e gara a chi la spara più grossa. Peccato che a litigare non siano due ubriachi ma le superpotenze nucleari. Botta Usa, risposta di Putin. Gli Stati Uniti ‘stavano studiando’ la possibilità di schierare cannoni e carri armati nei Paesi Nato dell’Europa orientale ai confini con la Russia. Ma anche missili nucleari in alcune aree del Vecchio Continente con la Gran Bretagna subito disposta all’installazione sul proprio territorio. Ancora la dannata questione Ucraina. La Russia ha avvertito Washington che reagirà. La Nato dice di aver risposto a Mosca. Lite sul primato tra uovo e gallina.

Dalla fiera dell’industria bellica ‘Armia 2015’, Putin ha annunciato che Mosca aggiungerà più di 40 nuovi missili balistici al suo arsenale nucleare: missili che «sono in grado di superare il sistema di difesa antimissile tecnicamente più sofisticato». Per Mosca la presunta ‘minaccia russa’ all’Europa sarebbe un mito di cui gli Stati Uniti si servono per schierare armi sul ‘fianco orientale’ della Nato e mascherare le loro responsabilità sulla crisi ucraina. «Gli Usa stanno coltivando una fobia antirussa tra gli alleati per espandere la propria presenza militare e la propria influenza» nel Vecchio Continente.

Si litiga sull’ IFN, l’Intermediate-Range Nuclear Forces (INF), il trattato sugli Euromissili, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëv. Washington ha accusato la Russia di testare un missile da crociera in violazione del trattato sul controllo degli armamenti. Da allora tre opzioni Usa dal segretario alla Difesa per strategia, piani e capacità, Robert Scher: 1) rinforzare le difese dei potenziali bersagli del missile da crociera russo; 2) cercare e attaccare dove si trova il missile in Russia; 3) ‘vedere ciò che possiamo ritenere a rischio in Russia’, ha detto Scher. Attacco preventivo.

Tutti matti. Accordi tra Regan e Gorbačëv stracciati dai novelli ‘Stranamore’. I piani Usa più o meno noti: missili da crociera lanciati da terra schierati in Europa o Asia, e missili balistici medio raggio lanciati da terra, con volo stratosferico per poi puntare sul bersaglio. Una corsa agli armamenti da Guerra fredda quando gli alleati di Washington nella NATO ospitarono missili da crociera e missili balistici Pershing-2 per contrastare i missili sovietici SS-20. La Russia ha ripetutamente negato le accuse, e accusa gli Usa di aver schierato sistemi di difesa in Romania e Polonia violando il trattato.

‘Gli Stati Uniti si rifiutano di fornire dati in supporto delle accuse, perché non possano farlo’, è la replica dal ministero esteri russo. Le dichiarazioni del Generale Dempsey, capo delle forze armate Usa sulla possibilità di schierare in Europa missili puntati sulla Russia, non aiutano certo. La Russia dovrà schierare missili a corto raggio a Kaliningrad e sui confini occidentali per avere la capacità di colpire in anticipo i mezzi Nato. Attacchi nucleari statunitensi contro la Russia sono impensabili comunque, perché garantirebbero una disastrosa risposta su casa nostra. Ma sono tutti matti quelli!

Forse matti no, ma peggio. Crescono i pericoli di errori di calcolo e di fraintendimenti verso una guerra. Gli Stati Uniti proposti al mondo come rottamatori del Trattato INF. Rapporto USA-Russia sotto il minino. E a breve, un ostacolo agli sforzi del presidente Obama nell’avere il sostegno del Congresso nella politica con l’Iran (l’accordo sul nucleare e l’utilizzo delle milizie sciite in Iraq). E qui forse iniziamo a capire cosa si cela veramente dietro questa aggressività gestita da alcuni vertici di Pentagono e Dipartimento di Stato molto vicini alla lobby petrolifera texana e arabo saudita.

 

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