Yemen, colpita la storia: partita sauditi-Usa-Iran con la Cia in cerca di favori

Bombe e missili della coalizione araba a guida saudita sulla capitale Sanaa hanno colpito la Città Vecchia. Tre edifici del sito inserito dall’Unesco nel patrimonio mondiale dell’umanità sono stati rasi al suolo, un quarto è collassato sbriciolandosi. Il missile lanciato dai sauditi ha colpito il cuore straordinario del quartiere Qasimi: migliaia di abitazioni che hanno più di 2.500 anni, un centinaio di moschee arabescate, hammam suggestivi dal fascino millenario.

A Muscat, capitale dell’Oman, i negoziati sulla crisi in Yemen. Trattative tra i rappresentanti di Usa, Iran ed esponenti delle fazioni che si stanno combattendo in Yemen: gli emissari del presidente Mansour Hadi spodestato dal golpe di fine gennaio e attualmente in esilio a Baghdad con i vertici di ‘Ansarullah’, braccio armato della rivolta dei ribelli sciiti Houthi. Sei incontri, mediati da funzionari della diplomazia omanita, con una interessata presenza Usa.

Gli Stati Uniti, schierati a sostegno dell’Arabia Saudita, sono in Oman per altro: la Cia ha chiesto l’appoggio dell’intelligence iraniana, il VEVAK, per salvare i loro ostaggi. Primo risultato, la liberazione del giornalista americano Casey Combs, rilasciato dai ribelli Houthi che lo tenevano prigioniero nello Yemen. Lo ha reso noto il New York Times citando i parenti del giornalista rimasto nelle mani dei rapitori due settimane. Altri 4 gli americani ancora nelle mani degli Houthi.

Yemen soldatini copertinas

Dopo meno di tre mesi, la guerra nello Yemen presenta lo stesso scenario degli altri conflitti in corso dall’Africa al Medio Oriente. Mentre cadono le bombe e si moltiplicano gli scontri, l’ultimo Rapporto dell’UNICEF fornisce una fotografia dello stesso colore degli altri conflitti. Venti milioni di persone, l’80% della popolazione, ha bisogno di assistenza: fra loro 9 milioni di bambini.Raid aerei e battaglie hanno causato oltre 2 mila morti e 5 mila feriti, la distruzione di scuole e abitazioni provocando 500 mila rifugiati. Colpite le infrastrutture primarie tra cui le pompe meccanizzate: oltre 20 milioni di persone sono senza acqua potabile.E’ inoltre accertato il reclutamento di “soldati bambini”, che oggi costituirebbero il 30% dei combattenti.

La guerra premia l’avanzata in tutto il Paese di ‘Al Qaeda in The Arabian Peninsula’, l’AQAP che ha assunto il controllo di parte della provincia meridionale di Hadramauth, sede di basi militari e aeroporti, e del suo capoluogo Mukalla. Analogamente a quanto avviene in Siria e Iraq, AQAP cerca il consenso della popolazione sunnita e privilegia gli attacchi agli Houthi. Quindi AQAP combatte gli Houthi, come la Coalizione, e da nemico diventa un alleato indiretto.

Ciò che accade in Iraq e Siria, dove la Coalizione a guida USA compie raid senza risultati efficaci, addestra da 12 anni i sunniti che disertano o fuggono davanti all’Islamic State’, arma la ‘opposizione moderata’ contro la Siria, rifiuta il coordinamento con Damasco e vieta che ai combattenti iraniani e libanesi di partecipare in sostegno dei deboli eserciti iracheno e siriano.

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