Foto e testi di Bruno Zanzottera, tratte dal web magazine www.travelglobe.it a cura di Federico Klausner.
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1 – Giamaica brasiliana. A San Luis do Maranhao, rivestita di azulejos il carnevale si balla a ritmo di reggae. Che si spegne tra i silenzi e i giochi di dune del Parco Nazionale Lençóis Maranhenses, affacciato sul mare.
2 – Le radici africane della cultura locale sono protagoniste del carnevale di Saõ Luìs de Maranhão. Giorno e notte il centro della città, con le sue case e chiese coloniali, fa da scenario alle sfilate dei blocos (gruppi) di batucada, una variante del samba in cui predominano le percussioni. I Fuzilieros di Fuzarca e i Tambor de Crioula sono tra i gruppi più famosi del carnevale di San Luìs.
3 – Per preparare il carnevale, quattro giorni in cui lasciarsi alle spalle tutte le preoccupazioni, i brasiliani lavorano per dodici mesi – investendo una parte considerevole dei propri risparmi – nella preparazione di costose fantasias, gli sgargianti costumi delle scuole di samba. ‘La miseria interessa agli intellettuali, al popolo piace il lusso’ racconta il titolare di un laboratorio sartoriale di Madre Deus, il barrio più bohémien della città.
4 – I ritmi che esplodono all’unisono nei giorni di carnevale, a San Luìs sono arricchiti dal fragore dei Tambor de Crioula e dei Tambor da Mina. Ritmi mutuati dal Bumba-meu-boi, l’altra grande festa di chiara marca africana che si celebra a giugno, portata in dote dagli abitanti dei quilombos, le comunità formate dai discendenti degli schiavi fuggiti dalle piantagioni di canna da zucchero.
5 – A differenza di Rio, dove i gruppi di samba sfilano nel sambodromo, a San Luìs tutto si svolge tra le vie del centro storico della città. Con oltre 3.500 edifici datati tra il XVII ed il XIX secolo, molti dei quali ricoperti dai caratteristici azulejos – le caratteristiche piastrelle in maiolica – è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
6 – Forse ancora più importante del carnevale, a San Luìs si svolge nel mese di giugno Bumba-meu-boi. Si tratta di una commedia popolare tragico-satirica che coinvolge personaggi umani e fantastici. La festa nasce dalla storia di un bue leggendario che viene rapito e ucciso dal marito di Catirina, una schiava gravida con la voglia di cibarsi di una lingua di bue. Il marito scoperto dai vaqueros, viene però perdonato a causa del motivo del suo delitto. Il bue viene fatto tornare in vita per essere immolato al culmine della festa. In essa tutto è però simbolico: il bue è una struttura di legno decorato con stoffe dai colori vivaci e il sangue offerto in realtà vino.