
E Oslo decide una mini corsa agli armamenti anti russa. 260 milioni di dollari da spendere entro il 2017
Qualcuno lo afferma ufficialmente : «La crisi ucraina segna la fine di un lungo periodo di pace in Europa». Lo sostiene una commissione di esperti dal Ministro della Difesa norvegese Ine Søreide Eriksen. Non solo. Nel loro report finale gli esperti, guidati dal professor Tamnes del Norwegian Institute of Defence Studies, ritengono che in caso di crisi la Russia potrebbe cercare di acquisire il controllo di alcune zone nella Penisola di Kola ed interdire l’accesso al Mar di Barents. Norvegia e Russia condividono una frontiera di 200 Km. Altra ipotetica minaccia sulla piattaforma artica.
L’eterno, ‘Che fare’? Gli esperti di Oslo suggeriscono uno stanziamento per spese militari di 260 milioni di dollari entro il 2017, oltre ad altri 470 milioni di dollari per una batteria di missili anti-aerei e l’ammodernamento dei carri armati dell’Esercito. Suggeriscono anche ulteriori stanziamenti per l’acquisizione di sottomarini. Report dai toni allarmanti basato sull’affermazione di ‘aggressione russa all’Ucraina’ che deriva da fonti Nato. Per fortuna gli atlantisti nordici ritengono pure che la Russia non sia per loro ‘un’immediata minaccia’, anche se parlano di suo ‘espansionismo militare’.
Dati questi presupposti contestati in molte parti del mondo, il governo norvegese ha quindi deciso di incrementare il budget Difesa del 2015 di 500 milioni di dollari, +3,4%. La stampa russa parla di ‘delirio militare sulla base di fantomatiche minacce’, e ricorda che quella che si è intensificata in questi tempi è stata l’attività militare statunitense. In Norvegia esiste da tempo una forte presenza militare USA da metà degli anni ‘80. Ancora ‘Guerra Fredda’, quando i Marines hanno creato nella regione di Trøndelag dei depositi con 200 mila metri di spazio in 6 gallerie scavate nella montagna.
Lo scorso agosto l’ampliamento dei materiali stoccati. ‘A quanto è dato conoscere -precisa Fabio Ragno in ‘Analisi Mondo’- nelle gallerie sono attualmente stoccati 350 containers e circa 400 veicoli, inclusi i carri da combattimento ‘Abrams’, carri recupero, blindati, veicoli d’assalto anfibio, ‘Humvee’ armati, e persino mezzi da 72 tonnellate che rastrellano il terreno bonificandolo dagli esplosivi. Secondo un documento dei Marines, tutto quell’arsenale consentirebbe a una ‘Marine Expeditionary Brigade’ di 16.000 uomini, di arrivare col solo equipaggiamento leggero e personale.