La Turchia militarizzata
diventa bersaglio per le
intemperanze politiche

L’azione da parte di tre appartenenti al Fronte di Liberazione del Popolo Rivoluzionario (DHKP-C). Nel blitz sono stati uccisi sia i terroristi che il giudice, inizialmente dato per ferito in ospedale. Un episodio terroristico analogo, il 1° febbraio 2013 con un attentato sucida contro l’ambasciata USA di Ankara che provocò un morto e due feriti. L’uomo che rivendicò l’azione era a sua volta un appartenente al partito Fronte di Liberazione del Popolo Rivoluzionario (DHKP-C), un gruppo radicale di orientamento marxista-leninista, articolazione dissidente della formazione Devrimci Sol.

 

istanbul

 

Il giudice sarebbe stato sequestrato per la sua attività (o non attività investigativa) nel caso che riguarda Berkin Elvan, il quattordicenne turco ucciso dalla polizia di Istanbul nel corso seguito delle proteste ecologiche ed anti-governative al Gezi Park del giugno 2013 (Elvan morì dopo 169 giorni di coma l’11 marzo 2014). L’ultimatum dei terroristi era scaduto alle 15.35. I sequestratori chiedevano la confessione pubblica dell’agente che aveva sparato il lacrimogeno ad altezza d’uomo e ucciso il giovane. Tra le richieste dei terroristi anche la liberazione di alcuni compagni di lotta.

 

A stupire la facilità con cui nel Paese a forse maggior intensità poliziesca certamente d’Europa, un gruppo di fuoco sia entrato indisturbato al sesto piano del palazzo di giustizia eludendo i controlli di sicurezza, forse grazie anche allo strano mega black-out che si è verificato contemporaneamente in metà del Paese e per il quale lo stesso premier Erdogan ha parlato di “possibile azione terroristica”. Il blackout, il più grande degli ultimi quindici anni, avendo interessato 44 province su 81, inclusi i maggiori distretti industriali del Paese e lasciando milioni di persone senza corrente.

 

gezi

 

Ma torniamo alla sparuta eversione di sinistra in Turchia. Responsabile di una ventina di attacchi contro obiettivi statunitensi e atlantici durante la Guerra del Golfo, il gruppo DHKP-C non è nuovo ad atti terroristici spettacolari. Sinora, tuttavia, il suo modus operandi lo aveva portato a servirsi per lo più di attentatori suicidi e, prima dell’attacco contro l’ambasciata USA ad Ankara del 2013. Assieme ad altri gruppi radicali marxisti attivi in Turchia rappresentano una corrente politica marginale che trova oggi spazio e respiro nella politica fortemente conservativa di Erdogan.

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