Incubo Ebola e Jihad ma con Putin in casa si litigherà d’Ucraina

Milano ospita il vertice Asia-Europa. Atteso un confronto sulla questione ucraina e sul gas tra il presidente russo e i leader del blocco occidentale. Le contraddizioni di un ordine del giorno politico rispetto ai problemi economici europei e a quelli di salute e sicurezza del mondo

Vertice del ‘meglio’ del mondo per discutere su come affrontare e risolvere il peggio del pianeta, ti aspetti. La guerra contro lo Stato Islamico in Medio Oriente -ad esempio- e i primi casi di Ebola registrati negli Stati Uniti e in Europa. Oppure la catastrofica crisi economica che investe non soltanto l’Italia ma tutta l’Europa, con gradazioni diverse. E visto che tra i ‘grandi’ c’è anche Putin che non sarà un campione di democrazia o di simpatia, ma dirige un Paese con molte molte risorse, forse potrebbe anche aiutare. Un po’ di gas e buon prezzo, un aiutino in Siria contro Isis. Invece no.

Al centro del vertice resta la questione ucraina e le sanzioni che non si sa se colpiranno più Mosca o la Ue e l’occidente che le decidono. Tutto per quella regione a est di Kiev dove i combattimenti non si sono mai interrotti alla faccia della tregua strombazzata. Quesito chiave: riusciranno i leader dei Paesi occidentali a recuperare spazi e toni col presidente russo Vladimir Putin? A Milano ci sarà anche il presidente ucraino Petro Poroshenko, e potrebbe essere l’occasione. Soluzione o patatrac. Con più di un problemino dalla parte dei ‘buoni’ rispetto al presunto solo ‘cattivo’ che si è arrabbiato.

Il punto su cui Mosca continua a insistere è la presenza di fosse comuni nel sud-est dell’Ucraina. Il Cremlino ha raccolto prove secondo cui militari di Kiev e gruppi della ultradestra nazi-nazionalista ucraina, avrebbero ucciso e occultato i cadaveri di centinaia di civili russofoni. Tra i coinvolti l’ex ministro della Difesa ucraino Valery Geletey, costretto alle dimissioni. La presenza di almeno tre fosse comuni è stata confermata anche da funzionari dell’OSCE. Pochi giorni fa la Duma ha chiesto all’ONU, OSCE e ai governi dei Paesi occidentali di contribuire alle indagini. Verità imbarazzanti.

La doppia mossa di Putin. Domenica 12 ottobre, il presidente russo ha ordinato la conclusione dell’ esercitazione militare nella regione di Rostov, al confine con l’Ucraina, facendo rientrare i 17.600 militari dispiegati nell’area. Segnale distensivo preciso da parte del Cremlino: disponibili a trattare e e a rassicurare i Paesi Baltici e la Polonia, che avevano denunciato l’atteggiamento aggressivo di Mosca lungo i confini europei. Compiuto un passo avanti verso il dialogo, la Russia non poteva però rimanere a guardare senza reagire al nuovo presenzialismo delle forze NATO voluto nell’est Europa.

Risposta all’invio di truppe e carri armati da parte degli Usa e all’assembramento di navi Nato nel Mar Baltico a pochi chilometri dall’exclave di Kaliningrad. Il ministero della Difesa russo ha annunciato la formazione di tre unità di riservisti composta da 100.000 volontari di esperienza che saranno sottoposti ad addestramento per essere pronti all’azione in caso di chiamata. Obiettivo, circa un milione di effettivi entro il 2020. Putin investirà 750 miliardi di dollari in dieci anni per riorganizzazione l’esercito e dotare il 70% delle forze armate di equipaggiamenti e attrezzature di ultima generazione.

Nessun disgelo a sorpresa prevedibile a Milano. Sul tavolo le sanzioni imposte da Stati Uniti ed Europa e la questione del gas con Kiev che spera di arrivare a un accordo vantaggioso prima dell’inverno. Sconti improbabili dopo un nuovo patto tra Russia e Cina. L’Ue ‘sanziona’ la Russia, e questa aumenta lo scambio con la Cina di 100 miliardi di dollari. Clima rigido tra le parti, quasi da Guerra Fredda. Interessante sondaggio riportato da LookOut in Russia. Il peggior nemico per i russi ? Stati Uniti e Ucraina. Il miglior amico? La Cina. L’obiettivo di qualcuno a Washington era forse di isolare Mosca?

In una intervista al quotidiano serbo ‘Politika’ Vladimir Putin ha recentemente accusato il presidente americano Obama di avere un’attitudine ”ostile” verso la Russia. Putin ha anche avvertito gli Stati Uniti e i loro alleati dei rischi che presenterebbero ”i tentativi di esercitare dei ricatti sulla Russia per la stabilità strategica del mondo”. Putin ha fatto riferimento al discorso di Obama all’Assemblea generale dell’ Onu, quando il presidente americano aveva citato tra le principali minacce mondiali quella che aveva definito ”l’aggressione della Russia in Europa”, riferendosi alla crisi in Ucraina.

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