
In Lettonia, stato baltico ex sovietico ora nell’Ue, uno degli Stati che avevano sostenuto la linea più dura di Usa e nella Nato per le sanzioni alla Russia, scopriamo che era un covo occulto di ‘putiniani’ nascosti che poi, ne segreto dell’urna, vincono le elezioni. Il movimento pro-Putin carinamente si chiama ‘Harmony’ e vince le elezioni in Lettonia. Gli europeisti esagerati già parlano di parlano di Crimea. In realtà nella piccola repubblica baltica il partito socialdemocratico filorusso Harmony , contraddistinto da una forte linea politica pro-Putin, ha solo ottenuto più seggi di tutti in Parlamento.
In realtà, alla conta finale ,ha però avuto la meglio la coalizione espressione del governo uscente, quello che Putin non lo ama affatto. Il primo partito della coalizione è stato il Partito dell’Unità, che con il 21,6% dei voti si è aggiudicato 23 seggi. A questi si aggiungono gli altri seggi conquistati dai suoi alleati: il Partito dei Verdi e dei Contadini e Alleanza Nazionale, che hanno ottenuto 21 e 17 seggi. La coalizione ha così raggiunto 61 seggi, numero che le garantisce la possibilità di rimanere al potere. Sembra quindi che la politica lettone non subirà variazioni significative. Sanzioni senza pietà.
Il partito Harmony rivendica però la sua vittoria e attraverso il suo leader fa sapere di voler ambire alla formazione di un governo autonomo. ‘Siamo i vincitori delle elezioni e in un Paese democratico ci aspettiamo che il partito più votato sia invitato a formare il governo’, aveva detto Urbanovics dopo la diffusione dei risultati. Ma gli ‘Anti putiniani’ non hanno perso tempo e inviato subito chiari segnali alla NATO chiedendo un incremento della presenza delle forze internazionali in territorio lettone e spingendo verso una maggiore integrazione nell’UE. Gioco non esattamente pulito ma accade
La Lettonia ha poco più di due milioni di abitanti. È sia membro dell’Unione Europea che della NATO. Una posizione che da sempre indispettisce il Cremlino, che ha più volte sottolineato come i politici degli Stati Baltici non siano in grado di far valere i diritti dei loro cittadini di etnia russa e che solo in Lettonia rappresentano circa un quarto della popolazione nazionale. L’atteggiamento di Mosca nella questione ucraina, che ha portato alla richiesta di annessione da parte della Crimea, sembra preoccupare Bruxelles che buona parte della popolazione del Paese che ha votato un partito pro-putiniano.