
Park assist. Cruise adaptive control. Strada facendo, la tecnologia ci sta togliendo il piacere delle guida. Fateci caso. Il primo passo è stato quello di alleviare la fatica. Servo sterzo, servo freno. E fin qui, nulla da eccepire. Il secondo passo, quello di farci sentire come se fossimo a casa. Radio, in qualche caso tv, telefono, internet e aria condizionata. Ad alzare il livello dello scontro, poi, la questione sicurezza. Airbag e sistemi antibloccaggio freni, antisbandata poi e attuatori di frenata in caso di minima distanza di sicurezza. Bella frittata.
Sia chiaro, nessuno discute l’efficacia di tali dispositivi. Vero è però, che nel nome della sicurezza si è disimparato a guidare. Faccio l’esempio dell’ABS che impedisce in frenata che si blocchino le ruote e che dunque il veicolo non sbandi. Ricordo che mio padre mi diceva sempre dell’importanza di modulare la frenata e, in caso di emergenza, pestare sul pedale, alleggerire e ripetere, tutto velocemente, per evitare il bloccaggio delle ruote. Appunto, un ABS ante litteram.
Entri in curva allegrotto e senti che non riesci a chiudere la curva? La centralina taglia l’alimentazione, frena una ruota e rientri in carreggiata. Ieri, invece, c’era da alleggerire gas e caricare meno sulla sterzata. E che dire del park assist? Bello ma inutilizzabile, visti gli ampi spazi di cui ha spesso bisogno per funzionare. Spazi utopici in città. Insomma, strada facendo, l’auto, come il telefono cellulare, si è arricchita di nuove funzioni. Alcune utili altre meno. Vero è che l’auto è diventata smart. Meno il conducente.