Per Gaza 5 ore di
‘pausa umanitaria’
sperando in meglio

Israele e Hamas, al nono giorno della loro battaglia, hanno concordato 5 ore di ‘pausa umanitaria’. Non è un vero e proprio ‘cessate il fuoco’ -quello proposto dagli egiziani- che prevede un accordo di base, e non è una tregua che imporrebbe dei garanti, ed ecco che si sono inventati il ‘break’, una breve ‘Pausa umanitaria’, novità assoluta nel lessico delle guerre. 5 ore di stop nei raid israeliani sulla Striscia per permettere ai palestinesi di rifornirsi di cibo, acqua e altri beni primari tra cui i medicinali per i 1500 feriti, mentre i morti ormai superano i 220. Ma qualcos’altro sembra muoversi  sotto.

 

Destruction in Gaza City

 

Dunque, “humanitarian pause” è la formula concordata per questo primo assaggio di ‘non guerra’. Singolare che nessuna delle due parti in conflitto ammetta di concordare qualcosa con l’altra parte, ed ecco che il ‘cessate il fuoco temporaneo’ lo avrebbe chiesto l’Onu. In realtà la situazione, dopo il No di Hamas alla proposta egiziana di tregua su cui non sarebbe stata consultata, sta rapidamente precipitando verso l’invasione di terra su Gaza. Ma è ancora l’Egitto del presidente al Sisi ad essere il crocevia dell’azione diplomatica segreta che sta cercando di andare oltre la ‘Pausa umanitaria’.

 

Tutti al Cairo. C’è il presidente dell’ANP palestinese. Abu Mazen, che s’è già dichiarato a favore di una tregua, ha incontrato anche Mussa Abu Marzuk, il numero due di Hamas. Contatti tra egiziani e Hamas erano già avvenuti ieri, quasi a supplire la presunta trascuratezza iniziale nei confronti della componente politica eletta dai palestinesi della Striscia. Ma la notizia bomba, se l’anticipazione della Tv israeliana sarà confermata, è l’arrivo nella capitale egiziana di una delegazione israeliana col capo dello Shin Bet Yoram Cohen, del negoziatore Ytzhak Molcho e di Amos Gilad della Difesa.

 

Israel launches offensive in Gaza

 

Prudentissimi accenni di tregua, mentre la guerra dispiega il suo potente furore. Israele richiama altri 8.000 riservisti arrivando così a 56mila (furono 70.000 nel 2012) e non ha escluso la possibilità di un ingresso a Gaza, nel tentativo di eliminare l’arsenale militare di Hamas. Probabilità “molto elevata” che Israele lanci un’operazione di terra”, rivela una fonte di sicurezza israeliana ad alcuni giornalisti stranieri. Segnali contraddittori con quanto accade a Il Cairo. A Gaza, invece di discutere si continua a morire: ieri questa notte 6 bambini, di cui quattro colpiti dagli aerei su una spiaggia.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro