Sedi Rai all’estero
tra tagli di spese
e tagli di teste

«Tagli» è l’imperativo, sia di spese, sia di teste. Tempi di lesina anche per le corrispondenze estere Rai che vanno a ridisegnare l’attenzione solitamente distratta dei telegiornali Rai sul mondo. Cambio delle guardia a Mosca dove si prepara il rientro in Italia di Giovanni Masotti con l’arrivo di Marc Innaro da Il Cairo. Nella capitale araba del generale Al Sisi arriva Giuseppe Bonavolontà, ex Tg3 ed ex corrispondente dal Libano. Sguarnita e ancora senza ricambio Gerusalemme che saluta Filippo Landi, a sua volta di ritorno non si sa quanto gradito ad un incarico da definire al Tg1.

 

Giovanni Masotti, Tg2

Giovanni Masotti, Tg2

 

Ma la notizie più succosa resta la resa di Giovanni Masotti, che aveva resistito sino a ieri a vari tentativi di richiamarlo a Roma. Come era accaduto in maniera più clamorosa sei mesi fa con Antonio Caprarica a Londra, spinto -come lui denunciò- a dimettersi dalla Rai promettendo vendetta, ora tocca all’ultimo Zar che resisteva al Cremlino. Masotti cesserà il suo incarico da Mosca il 30 novembre, lasciando la direzione di sede a Marc Innaro, che sa il russo e sa di Russia. Nello stile incerto della burocrazia Rai non è certo che tutti i protagonisti siano stati avvertiti.

 

Minica Maggioni e Antonio Caprarica

 

Contratti già firmati per Innaro su Mosca e Bonavolontà che gli subentra a Il Cairo. Assegnazione al Tg1 per Filippo Landi, in partenza da Gerusalemme, sede che resta così sguarnita. Posizione delicata e di prestigio che si presta ad essere offerta a qualche ex direttore -si fa il nome di Antonio Preziosi, ex Giornali Radio- per molti probabili rifiuti. Una delle tre proposte di ricollocazione di direttori trombati per tentare di vincere la causa di lavoro che verrà. Gerusalemme difficile da gestire, probabilmente da ridurre ad una sola presenza sperando sulla futura pace israelo palestinese.

 

Tags: Innaro Mosca Rai
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