Polonia fronte Nato sull’Ucraina antirussa e antiche diffidenze

Il ruolo di Varsavia vicina di casa con Kiev e membro dell’Unione Europea e della NATO, entra in campo nella crisi in Europa orientale. Il governo di Varsavia sogna il ritorno alla Grande Polonia di Pilsudski, l’Ucraina antirussa incassa il sostegno, quella nazionalista torce il naso e diffida.

Avete mai sentito parlare della Grande Polonia di Pilsudski? Poco meno di un secolo fa, tra il 1919 ed il 1921, la Polonia appena ricostituita e il governo nazionalista ucraino in esilio fanno guerra alla Russia sovietica. Si inizia con l’invasione polacca di Lituania, Bielorussia e Ucraina allo scopo di ricreare una Grande Polonia. La guerra si conclude col trattato di Riga del marzo 1921 che portò a una spartizione della Bielorussia e dell’Ucraina tra la Russia sovietica e la Polonia. Non finì bene.

Pochi giorni fa a Varsavia s’è riunito il Cabinet Council sull’Ucraina. Quest’organo, collaterale al consiglio di ministri e creato allo scopo di affrontare problemi di centrale importanza per la Polonia, si è riunito solo tre volte negli ultimi quattro anni, su temi come l’accesso all’area euro o la presidenza polacca dell’Unione. L’Ucraina è quindi vista in Polonia come questione della massima importanza. Dopo l’incontro, il presidente Komorovsky ha schierato la Polonia accanto all’Ucraina.

La Polonia, ad esempio, proporrà un’unione in chiave europea sull’energia, che includa l’Ucraina. Risposta alla dipendenza assoluta dal gas russo. Ma il sostegno non si ferma qui, perché Varsavia intende anche sostenere le forze armate ucraine. A commento di questa particolare attenzione polacca sull’Ucraina, Komorovsky ha affermato che il supporto offerto del suo Paese metterà Kiev in grado di aiutare se stessa e divenire un’opportunità economica per gli altri, Polonia in testa.

Il protagonismo polacco sull’Ucraina non inizia ora. Lo abbiamo già accennato all’inizio. La Polonia ha svolto nelle crisi ucraine un ruolo che qualcuno assimila -ad esempio il sito LookOut- a quello svolto dalla Turchia nella crisi siriana. Sarebbe stata cioè la testa di ponte per miliziani neonazisti, baltici e svedesi, corsi a dare man forte a quei neonazisti ucraini che hanno istigato gli scontri a Kiev e che hanno poi portato al rovesciamento di piazza del governo Yankukovic.

In Polonia è presente anche l’Unione degli ucraini di Polonia, organizzazione nazionalista accusata di aver fornito uomini e mezzi al movimento neonazista Pravy Sektor nei giorni della sommossa di Kiev. Finanziamento e supporto ai nazionalismi dei Paesi confinanti ha radici nella dottrina di Jozef Pilsudski, padre dell’indipendenza polacca e dittatore dal 1926 al 1935, che voleva un cordone di contenimento della Russia dall’Adriatico al Mar Baltico, con Ucraina e Bielorussia come cuscinetto

Senza andare tanto lontano nella storia, si può leggere oggi anche una Polonia che insegue un ruolo di primo piano in Europa. Varsavia è già da tempo accreditata in Europa come esperta su Ucraina e Russia, mentre la Gazeta Wyborcza, il più importante quotidiano polacco già definisce il ministro degli Esteri Radosław Sikorski come “il nuovo leader dell’Europa che cambierà la politica europea e la storia”. La Polonia come baluardo a Oriente di un’Europa rivolta a Occidente, è il progetto.

L’allargamento dell’Europa sospinto dagli USA al fine di espandere la NATO è un’altra cosa. Una forzatura di interesse Usa che al momento si è rivelato un boomerang. Esempio, l’interconnessione economica dei Paesi orientali con la Russia come nel caso della Germania per il gas, sia a causa del pericolo insito nel progetto NATO di installare proprie basi militari in Ucraina, cioè nel cortile di casa della Russia. Non era nei patti tra le due grandi e la Guerra Fredda non serve certo all’Europa.

Appare ormai chiaro che la strategia dell’Alleanza Atlantica è di spostare il confronto sul terreno militare USA-NATO e toglierlo da quello economico Euro-Germania. Senza il valore militare sfumerebbe la supremazia USA nell’area, poggiata su un dollaro che vale sempre meno. L’Ucraina sarà direttamente “sul fronte” e necessariamente dotarsi di armamento a cui provvederanno ancora gli USA che, con quel debito, avranno una leva decisiva per sottrarre alla Russia un Paese chiave.

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