
I titoli si inseguono nel non dire nulla. ‘Presidente Usa in pressing su Putin’. E che doveva fare Barak, complimentarsi con Vladimir? Veniamo a sapere che ‘Gli Stati Uniti hanno “sospeso tutti i legami militari” con Mosca’. Beh, qualcuno paventa la terza guerra mondiale e il Pentagono doveva fare manovre congiunte? Con qualche originalità in più il Wall Street Journal riferisce da Michael Froman, segretario al Commercio americano, che ‘Gli Stati Uniti sospenderanno le trattative in corso con la Russia per aumentare gli scambi commerciali e gli investimenti’. Prendere tempo.
Una guerra tra grandi potenze per l’Ucraina nessuno la vuole, questa è la sostanza. Anche se il teatro diplomatica impone le sue recite. Come al Palazzo di vetro. Botta e risposta Russia-Usa degno quasi dei tempi della guerra fredda. L’ambasciatore russo Vitaly Churkin spara a zero contro il nuovo governo di “estremisti” e “antisemiti”a Kiev. La collega americana Samantha Power replica parlando di aggressione russa, di invasione, spalleggiata subito il francese Gerard Araud che nei modi e nelle giustificazioni ricorderebbe addirittura quella sovietica della Cecoslovacchia del 1968.
A parole tutti sbragano, poi nei fatti… Intento l’Ucraina rischia davvero di frantumarsi. La Crimea è già in mano alla Russia, e la rivolta filo-Mosca dilaga in tutto l’est: dalla capitale economica del Paese, Donetsk, sino al porto di Odessa. Le unità militari ucraine nella penisola sono circondate da soldati di Mosca e il ministero della Difesa di Kiev aveva addirittura annunciato un ultimatum di Mosca mai lanciato e smentito dal comando della flotta russa del Mar Nero. “Una totale assurdità” l’ipotesi di un assalto. L’attacco a un esercito che non c’è più? Agitare le acque, fare “ammuina”.
Mentre il premier di Kiev Arseni Iatseniuk ribadisce che l’Ucraina non cederà mai la Crimea e che “alle truppe russe non sarà permesso di fare irruzione nelle regioni orientali”, i soldati del Cremlino continuano a sbarcare in massa nella penisola russofona. Secondo le guardie di frontiera ucraine, tra domenica e lunedì sono atterrati in Crimea 10 elicotteri da combattimento e otto aerei da trasporto. Nessuna telefonata di anticipo a Kiev, sembra, come previsto dall’accordo sulla flotta russa del Mar Nero di stanza a Sebastopoli. Che intanto ha accolto altre quattro navi per lo sbarco di truppe.
Nelle regioni russofone dell’Ucraina orientale e meridionale -riferisce l’Ansa- è comunque la piazza a muoversi in favore del Cremlino, mentre su alcuni palazzi del potere locale sventolano già i colori russi. A Donetsk, importante città del bacino minerario del Donbass, confine con la Russia, migliaia di sostenitori del Cremlino sono scesi in piazza contro la nomina a governatore dell’ oligarca Serghii Taruta decisa da Kiev e in centinaia hanno fatto irruzione nella sede del governo regionale. Non solo: il parlamento locale sembra voler seguire le orme della Crimea con la “piena indipendenza”.
L’ex premier ucraina Iulia Timoshenko minaccia Mosca evocando l’estensione del conflitto: “Con l’occupazione della Crimea la Russia ha dichiarato guerra anche ai garanti della nostra sicurezza, Usa e Gran Bretagna”. Esagerata. Per ora non sembra che l’Occidente abbia intenzione anche solo di pensare a un conflitto con conseguenze atroci. L’Ue -accortamente- “condanna con forza” ma non denuncia alcuna “invasione” e non ipotizza sanzioni contro Mosca. I 28 cercano di dare spazio alla diplomazia: “Abbassare i toni”, spiega Federica Mogherini, all’esordio Ue da ministro degli Esteri.
Più duro, almeno a parole, il presidente Usa Obama che i sostenitori e finanziatori dei gruppi neo-nazi della Maidan di Keiv li ha in casa. Con audacia Barak accusa Putin di essere “dal lato sbagliato della storia”. Discussione sul tema potenzialmente infinita. Incerta l’ipotesi di boicottaggio del G8 di giugno a Sochi, visto Germania e Italia frenano. E questo nonostante che fonti Usa raccontino al New York Times di una Merkel che al telefono con Obama si sarebbe detta “estremamente irritata” con Putin, affermando di “non esser sicura” che il leader russo “abbia ancora contatto con la realtà”.
L’ipotesi di sottrarre la Crimea alla Russia è contatto con la realtà?