F35, caccia bidone
che piace tanto
al ministro Mauro

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Michael Gilmore, direttore delle valutazioni operative del Dipartimento della Difesa statunitense sostiene dunque che la performance del software fin qui sviluppato è “inaccettabile”. Già in passato Gilmore aveva duramente criticato il programma F-35 degli Usa per un costo a preventivo di 392 miliardi di dollari, il più costoso nella storia del Pentagono. La relazione del Dipartimento è destinata al Congresso.

 

Secondo Gilmore, l’F35 non è ancora in grado di integrare e di integrarsi con i “sistemi di missione, armi e altre attrezzature necessarie per l’impiego in operazioni militari”. Come a dire che è un pezzo scombinato dal resto dell’apparato militare aeronautico statunitense. Detta in parole ancora più semplici, il costosissimo l’F35 è ancora molto lontano dal poter svolgere il suo ruolo di cacciabombardiere.

 

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Non si tratta che dell’ultima bocciatura di un velivolo che, finora, ha ricevuto più critiche che complimenti, salvo forse l’insistito apprezzamento del nostro ministro della difesa Mauro. Un anno fa il Sunday Telegraph aveva reso noto un rapporto del Pentagono secondo cui l’eccessiva riduzione dello spessore del serbatoio renderebbe l’F35 soggetto a esplosione se il caccia dovesse essere colpito da un fulmine.

 

Lo scorso mese di febbraio Pierre Sprey, il creatore degli F-16, ha sostenuto che si tratta del “peggior aereo mai costruito”. Ragioni? 1) Pessima aerodinamica. 2) Restrizioni alla velocità perché altrimenti si brucia la coda. 3) È un aereo infiammabile perché il carburante sta intorno al motore. Un uovo rapporto del Pentagono, pubblicato dallo Spiegel, sostiene che l’F-35 è facile da abbattere per le difficili condizioni di pilotaggio.

 

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L’Italia a luglio ha deciso un’inchiesta su efficacia e costi del programma Joint strike fighter per l’acquisto di 90 F-35. Ma quanto costano questi tanto discussi F-35? Secondo Time questo programma militare dovrebbe costare complessivamente circa 400 miliardi di dollari, anche se i costi totali sono difficili da calcolare “perché sono già lievitati del 70 per cento dal primo accordo nel 2001 per i primi 2500 aerei.

 

L’Italia spenderà tra i 13 e i 17 miliardi di euro nel progetto. Secondo le previsioni di bilancio del 2012 del ministero della difesa, lo stato dovrebbe spendere almeno 12,2 miliardi entro il 2047. Archivio disarmo denuncia che l’investimento sarà di almeno 14 miliardi di euro. Nel 2012 il precedente ministro della difesa Di Paola aveva annunciato che l’Italia svrevve acquistato solo 90 aerei, dei 131 preventivati.

 

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Secondo Il Sole 24 ore ogni velivolo potrebbe costare all’Italia da 99 milioni di euro per un F-35A 106,7 milioni di euro per un F-35B, a fronte dei 61 milioni di euro previsti da Lockheed Martin nel progetto iniziale. Una bella lievitazione di costi, e non lontana dal concludersi. Secondo la Bbc gli aerei non saranno operativi prima del 2018, con otto anni di ritardo rispetto al progetto iniziale. Difficoltà tecniche a raffica.

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