La Nato contro la Russia non piace neanche alla Germania

A rilevare per primo la contraddizione è Tersite su LookOut, accenni pubblici di divergenze interne Nato solitamente ben nascoste.
Il Financial Times racconta che al vertice NATO di Bruxelles del 19 e 20 maggio, i rappresentanti di Francia e Germania hanno sollecitato un riavvicinamento con Mosca, mentre contro si sono schierati i Paesi baltici e la Polonia.
La rivista Innere Fuehrung, organo della Bundeswehr, espressione del pensiero delle alte gerarchie militari, ha pubblicato un articolo in cui rileva la necessità per Berlino di una posizione indipendente dalla Nato sulla Russia.
Li aveva preceduti a maggio, su Askanews, il generale Nato italiano a riposo, Leonardo Tricarico, che ha il dubbio, “Questa Nato così com’è oggi, forse non funziona più”. La Russia come avversario chiave ereditato dall’Unione Sovietica.
Con le nuove trincee spostate a est, Romania, Polonia e nei Paesi baltici. Logica militare o fobie politiche locali?

Dubbi in casa Nato che seguono quelli di parte Russa del febbraio scorso da parte del primo ministro russo Dmitrij Medvedev alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco.
«Viviamo in un tempo di una nuova Guerra Fredda, nel quale le relazioni tra l’Unione Europea e la Russia si sono rovinate. È così inevitabile lo scoppio di un terzo sconvolgimento mondiale per farci capire quanto sia necessaria la collaborazione e non la contrapposizione?».
Dichiarazione netta assieme al bilancio di quanto avvenuto in Europa dal 1990 con il crollo dell’URSS a oggi.

Memento Guerra Fredda
Col “Trattato due più quattro” siglato a Mosca nel settembre del 1990, l’URSS di Michail Gorbaciov accettò la riunificazione della Germania con l’annessione della Germania Est in quella dell’Ovest.
Il Trattato prevedeva solo limiti al dislocamento di truppe nei territori della ex Germania dell’Est, il divieto di armi nucleari e altri vincoli per mantenere una zona demilitarizzata tra l’area NATO e quella della Russia.
Contestualmente, gli Stati Uniti garantirono a Gorbaciov che la NATO non si sarebbe espansa ai Paesi dell’Est.

Chi ha violato gli accordi
Alcuni esempi lampanti. L’aeroporto di Lipsia (ex Germania Est) ospita anche installazioni della NATO. Nel Land nordico orientale del Mecklenburg sono dislocati mezzi militari per missioni di guerra. Poi la costante espansione della NATO a Est, in barba agli accordi del 1990 che lo stesso Gorbaciov ha denunciato al The Daily Telegraph nel 2008.
Ma già nel 2007 vi era poi stata la violazione più grave, con l’installazione di uno scudo missilistico in Polonia e Repubblica Ceca, applicando lo ‘Scudo Stellare’ voluto dal presidente Reagan.

La base NATO in Romania e la Polonia
La spinta ad est della Nato non solo consensuale, annota Tersite di LookOut. Vedi la ‘forzatura’ istituzionale in Ucraina dove, non solo i russi, parlano apertamente di colpo di Stato, variamente colorato.
Ma l’attualità, l’inaugurazione in questo giorni della base aerea di Deveselu, in Romania, con l’installazione del sistema missilistico americano Aegis Ashore.
E nel giorno dell’inaugurazione il segretario generale della NATO Stoltenberg che è solo l’inizio. Questo sistema missilistico sarà installato anche in Polonia.

Nato in difesa o bugiarda all’attacco?
Il sistema -secondo molti studiosi di cose militari- consentirà agli USA di tenere la Russia sotto la minaccia di un “first strike nucleare”, contando sulla capacità del sistema scudo Aegis Ashore di neutralizzare l’eventuale risposta da parte del Cremlino.
Non è molto carino. Ma non solo. I missili caricati nei tubi di lancio verticali Mk 41 possono essere vari. Compresi, spiega la Lockheed Martin, quelli per l’attacco a lungo raggio SM-3 e Tomahawk. Bugiardo Stolterberg, quando afferma che “questo sito in Romania, come quello in Polonia, non è diretto contro la Russia”.

L’arroganza di una parte Nato
Il trattato sulle forze nucleari intermedie del 1987 che aveva portato allo smantellamento degli SS-20 in Russia e dei Pershing 2 e Tomahawk schierati in Germania e Italia, diventato carta straccia.
Non solo. Il ministro degli Esteri polacco Antoni Macierewicz -noto guerrafondaio- ha chiesto che al prossimo vertice NATO venga deciso un dispiegamento di quattro o cinque battaglioni in Polonia e negli Stati baltici.
Sarebbe il primo posizionamento di truppe NATO a Est della ex cortina di ferro dalla fine della Guerra Fredda.

Provocazioni balcaniche e letterarie
Un po’ per ridere e certo per provocare il 19 maggio l’adesione Nato del Montenegro ex jugoslavo, forza militare di neanche 2.000 soldati. Ma conta il simbolo, e la pressione su Belgrado.
A cappello di questi avvenimenti, il generale inglese Richard Shirreff, ex vice comandante supremo della NATO in Europa, ha appena pubblicato il suo libro dal titolo emblematico: «2017: War with Russia».
E sapete come il generale immagina possa scoppiare la terza guerra mondiale?
Proprio dal Baltico. Propaganda e Cyber trucchi frustano le minoranze russe baltiche in un fervore patriottico, ponendo le basi per una invasione.

I timori dei generali tedeschi
Contro questa escalation Baltico-americana Germania, Francia e non ufficialmente Italia. I generali tedeschi, addossano le questo scenario agli Stati Uniti -come già il nostro generale Tricarico- ricordando che sono stati loro a violare i trattati missilistici che garantivano un equilibrio, e sono stati sempre loro a portare la NATO a circondare la Russia con le proprie basi.
“Medvedev non avrebbe mai parlato di Guerra Fredda se lo scoppio del conflitto in Ucraina non lo avesse costretto a farlo” scrive Innere Fuehrung.

Articolo precedente

Israele tratta coi palestinesi attraverso l’asse sunnita per dispetto a Usa e Iran

Articolo successivo

Tour de France degli scioperi anti Jobs Act

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Most Popular

Remocontro